La giurista italiana Francesca Albanese è stata riconfermata relatrice dell’Onu per i territori palestinesi fino al 2028.
Osteggiata scopertamente da Israele, c’era da aspettarselo , ma anche dagli Usa , dalla Francia, Germania, Olanda e Gran Bretagna , oltre che dal governo italiano.
Accusata di antisemitismo , per aver definito senza mezzi termini apartheid la politica degli israeliani nei confronti dei palestinesi, e genocidio quella mattanza che stanno facendo a Gaza.
Ringraziamo tutti coloro che hanno creduto in lei e l’hanno riconfermata.
Il mondo ha ancora bisogno di Francesca Albanese.
Il silenzio dell’Unione Europea su tutto quell’orrore però è complicità, connivenza.
Silenzio della politica e silenzio ,assordante, dei giornalisti delle testate più importanti, che per nascondere il dramma , si cimentano nel migliore dei casi in giochi di parole, spessissimo funzionando solo da cassa di risonanza per gli assassini.
L’esercito israeliano, in perfetto stile mafioso o nazista, scegliete voi, giustizia 15 paramedici a Gaza, con i mass media che non danno lontanamente risonanza a quest’atto di ferocia ineguagliabile.
Ecco perché sono contento del successo della manifestazione di Roma del 5 aprile, come anche di
quella di Milano, manifestazioni, contro il riarmo, contro la guerra e la sua logica, eventi ,tra l’altro praticamente passati sotto silenzio.
La doverosa risposta politica , popolare, alla manifestazione del 15 marzo per l’Europa, indetta da Michele Serra, l’ Europa del riarmo, l’Europa del silenzio sul genocidio sionista, con l’adesione dei partiti della sinistra , o presunta tale, con interventi di intellettuali sul palco francamente inascoltabili, giornata terminata in tv con il monologo di un Benigni inqualificabile, quello dell’Unione europea come la più grande costruzione politico economica degli ultimi 5000 anni. Oddio !!
A questo punto la domanda che pongo ai partiti di opposizione, perché io vengo da sinistra, appartengo come forma mentis da sempre alla sinistra, è perché partendo dalle due manifestazioni popolari, del 5 aprile, non prendano atto delle loro contraddizioni .
La coscienza di esse dovrebbe portare al loro superamento, ispirandosi a una grande tradizione di statisti, lucidi e visionari, che nella prima repubblica , ci hanno fatto giocare un ruolo importante nel Mediterraneo e in Europa, pur trovandosi e subendo un mondo bipolare. Parlo di Craxi, di Moro, di Fanfani, di Mattei, e anche di Andreotti.
Se questi partiti non saranno consapevoli della loro separazione dalla realtà , schiavi di logiche che con il nostro comune sentire, con la nostra identità , con la nostra tradizione non hanno niente a che fare, beh saranno condannati all’emarginazione politica , ad una posizione ancillare rispetto alle destre.
La politica è partire dal basso, dalla società, dalle sue dinamiche, dalle sue esigenze, per sviluppare una visione. Senza questi passaggi si trasforma solo in un momento autoreferenziale, scollato dai territori, in più cercando di tacitare le voci dissonanti, non dandogli bastante visibilità.
Cosa gravissima.
Questo scollamento, che indubbiamente è un fatto, si manifesta con il forte astensionismo alle elezioni.
Perché semplicemente la gente non va più a votare perché non si sente rappresentata, non si sente interpretata.
E così ci teniamo la Picierno e le sue esternazioni. Se il suo patito non interviene, è veramente grave!