domenica 1 giugno 2025

La conversione di San Paolo con Dialoghi Scomodi ... cosa c'entra? Intervento di Leonardo Elia

La conversione di San Paolo, descritta negli Atti degli Apostoli, è un evento fondamentale nella storia del cristianesimo. Segna il passaggio da Saulo, persecutore dei cristiani, a Paolo, apostolo di Gesù. L'evento si verifica durante un viaggio da Gerusalemme a Damasco, quando Saulo è improvvisamente avvolto da una luce e ascolta la voce di Gesù.

Cosa c’entra  la conversione di San Paolo con Dialoghi scomodi e con considerazioni scomode?

E’ una metafora per arrivare al cambio di atteggiamento  nei confronti della  vicenda di Gaza, e in generale della politica di Israele.

Sembra che di colpo , governi  europei , politici europei e nostrani,  si siano accorti che  a Gaza   è in atto un genocidio. Si siano accorti della barbarie che Israele sta perpetrando.

Fino a poco tempo fa, di fronte all’appoggio incondizionato alle azioni criminali del governo Netanyahu, al massacro di civili innocenti  e relativo invio di armi, c’erano da una  parte esponenti  che sottolineavano il diritto di Israele a difendersi e i crimini di Hamas il 7 ottobre 2023, anche se i bombardamenti  uccidevano civili , donne vecchi e bambini, dall’altra specie a sinistra, sommessi “pigolii” che tra mille distinguo esprimevano un dubbio, a bassissima voce.

E  il presidente Mattarella  che accoglieva con tutti gli onori il presidente Israeliano, per non parlare della rimozione delle bandiere palestinesi esposte in Italia. La narrazione dominante , non solo in Italia , con varia intensità riconosceva  le ragioni del governo ultranazionalista e fondamentalista israeliano. Accusando  chiunque contestasse  la  sua cieca brutalità ,  di connivenza con i terroristi  di Hamas, di essere antisemita, anzi, peggio , di alimentare l’antisemitismo.

Dimenticando  di appoggiare la riconferma di Francesca  Albanese a relatrice ONU per la Palestina, anzi tacciando anche lei di antisemitismo, solo per aver accusato il governo di Tel Aviv di genocidio.

Il 22 maggio sono stati uccisi a Washington due membri dello staff dell’ambasciata israeliana al grido di “ free Palestine” dal solito pazzo , armato, americano.  I mass media hanno  dato grande risonanza, anche in Italia, al brutale atto, commentandolo come espressione di  dilagante antisemitismo . Dimenticando però di riportare che lo stesso giorno sono morti a Gaza  circa 70 palestinesi, per i bombardamenti e per fame. Morti di serie B, praticamente passati sotto silenzio. “ Distrazioni” di questo tipo se ne possono trovare tante.

A un certo punto alcuni governi europei, addirittura le istituzioni europee, cambiano regime iniziando ad alzare la voce , dicendo che Israele, ha superato ogni limite tollerabile. Interventi prima di tutto  tardivi.

Molto più incisivi e da ricordare sono l’atteggiamento di Trump, che si ritira dallo Yemen, manda suoi emissari per colloqui con il governo iraniano, rifiutandosi di unirsi ai paventati attacchi israeliani contro di loro e invece  molto probabilmente permettendo l’arricchimento dell’uranio a scopi civili, per costruire centrali nucleari. Cosa che fa venire l’orticaria agli israeliani, come fa venire l’orticaria agli israeliani, la stessa  cosa permessa ai sauditi.

Per capirci il presidente Usa non si è consultato con Tel Aviv, non  ci è neanche passato , in occasione del suo tour nelle monarchie del Golfo, cosa che non può essere taciuta, è un cambio di passo importante.

In Italia, il cambio di atteggiamento , sebbene tardivo  e incompleto c’è stato, con finalmente il maggior partito di opposizione, il PD per intenderci , che  indice una manifestazione a Roma il 7 giugno per fermare il massacro di Gaza. Con i soliti distinguo, che portano Francesca Albanese a invitare  di evitare di ostentare bandiere israeliane nel corteo..

Quindi conversione di Paolo di Tarso non completa, a metà.

Ma perché questo cambio di postura su fatti che da quasi due anni ci fanno inorridire?

Per me la ragione è una. Tutti si sono accorti che c’è il rischio , concreto, che lo stato di Israele collassi, intrappolato in un cul de sac  in cui si è cacciato da cui può uscire solo sconfitto. Guerre che sta perdendo, perché Hamas è ben presente,  come la resistenza in cis Giordania, Hezbollah che in Libano continua ad avere forte consenso.  Abbandonata dagli Usa  in Jemen e nella impossibile nonché pericolosa  operazione contro i siti nucleari iraniani.

E di questo si saranno accorti anche le  potentissime  e ricchissime  lobbies  sioniste americane che attraverso finanziamenti ne  indirizzano la politica estera.

Perché Israele è un tassello essenziale, in un’area essenziale, per l’occidente allargato, è un pezzo di Europa in Medio Oriente, è un guardiano che controlla e interviene per conto nostro (Usa).

Per questo , per salvare un’idea, un’idea di stato, sono  disposti a sacrificare Netanyahu e il suo governo di pazzi, per ripiegare su quell’Israele, stato coloniale, che brutalizzerà comunque i Palestinesi, in attesa dell’impossibile oltre che ingiusto obbiettivo  di due popoli in due stati. Quindi ripristinare la situazione ante  7 ottobre. Come se nulla fosse successo,  e  ha allontanato, ancora di più la fiducia del sud del mondo ,nell’Occidente dei Valori… quali?

 

Come si legge nel Levitico , per salvare il popolo occorre che qualcuno venga sacrificato, e il capro espiatorio lo hanno bell’è  pronto , nella figura del presidente israeliano e suoi sodali.

Si cambia tutto per non cambiare niente, credendo  che Gaza possa tornare ad essere, com’era prima un campo di concentramento a cielo aperto.

Se fossimo meno ipocriti , l’obbiettivo reale, pacificante, dovrebbe essere uno stato  per più popoli, e non uno stato etnico e confessionale come Israele è oggi.

Ma questo ora è pura fantasia.


mercoledì 28 maggio 2025

La situazione politica , in Libia, sembra muoversi! Intervento di Leonardo Elia

 Manifestazioni venerdì  a Tripoli  e in Tripolitania ,enormi, che chiedono le dimissioni del premier Dadaiba (nella foto), riconosciuto da tutto l’occidente, Italia inclusa, ma messo lì, non espressione di volontà popolare, e  pretendono lo smantellamento  delle milizie criminali che lo sostengono. E chiedono di indire finalmente nuove elezioni.

Cerco di procedere con ordine. La situazione politica , congelata , in Libia sembra muoversi.

Non è una rivoluzione “colorata” , la gente è scesa in piazza, per cacciare il governo di Tripoli, che nessuno ha eletto, che si regge sulla presenza di bande criminali, che si finanziano con  il commercio del petrolio esportato nell’illegalità più assoluta. E che gestiscono la tratta di migranti , facendoli vivere in condizioni spaventose.

Tra l'altro le suddette bande hanno incominciato a spararsi tra loro. Segno di debolezza di tutto un sistema.

Quindi governo assolutamente illegittimo che sopravvive attraverso  il finanziamento , suo e delle milizie criminali che lo proteggono.

Tra l'altro ricordate il caso di Al Masri  qualche mese fa? Ricercato dalla Corte Penale Internazionale  per crimini contro l'umanità, torturatore di migranti. Silenzio del governo, putiferio delle opposizioni , finchè Minniti ex ministro dell'interno, lapidario, sentenzia  che si sarebbe dovuto mettere il segreto di stato.

Perché?

Semplicemente perché lo , e con lui tutte le milizie, lo abbiamo finanziato per gestire , da par suo il problema degli schiavi che incanala verso l'Europa, verso di noi.

Le milizie oltre a essere i pretoriani di un leadership  di non eletti, sono anche i nostri referenti nella gestione della immigrazione attraverso il Mediterraneo, anche se sono dei torturatori, degli estorsori, dei banditi a tutti gli effetti.

La transizione democratica, i libici la pretendono attraverso libere elezioni  che dai sondaggi dovrebbero  portare al potere Saif Gheddafi, figlio del Rais, nome impronunciabile in occidente.

Impronunciabile anche perché , se eletto , unificherebbe la Libia, che finirebbe di essere un stato mafioso, accettato e alimentato da noi occidentali in quanto tale. Finirebbe la Libia di essere un burattino nelle nostre mani.

Che insieme al AES, Alleanza degli Stati del Sahel, Mali, Burkina Faso, Niger, forse presto Senegal e Costa D'Avorio, contrastando i terroristi a sud del Sahara, aiuterebbe la lotta , quella reale, legittima, contro la  nuova tratta degli schiavi.

L'Africa agli africani, finalmente, senza doppi standard imposti dagli occidentali, la fine, reale, del colonialismo.

Una fascia dal Mediterraneo, verso sud, che pensa di uscire una volta per tutte dal sottosviluppo, in cui l'unica possibilità data ai giovani è stata sempre offrirsi ai criminali per emigrare in Europa, dove ingrossare le fila di un sottoproletariato servile.

Funzionale al sistema in cui cui noi viviamo.

In tutto questo un governo italiano, come tutti quelli che lo hanno preceduto, silente, che ha puntato sulla pedina sbagliata e che , ha permesso ai Turchi che invece hanno le idee chiare, e si stanno muovendo con grande spregiudicatezza, di tornare in Libia da dove mancavano dal lontano 1911, cacciati proprio da noi.

Il governo italiano si allinea più con gli stati baltici, guerrafondai, e disinteressati al nostro destino, piuttosto che pensare ai nostri interessi , come geografia insegna.

Per concludere invito ad una riflessione.

Non può non essere notato che una protesta importante, che riempie piazze, che pretende di liberarsi dal giogo di milizie criminali, e chiede a gran voce elezioni, tutte in sintonia con ciò che è propugnato dall'occidente dei valori, da noi, passi sotto silenzio della maggior parte della stampa.

Il comportamento della stampa, quando agisce all'unisono è un indicatore degli umori di chi manovra realmente i fenomeni.

Il suo silenzio, colpevole, forse significa il tentativo di congelare ciò che accade, in attesa di elaborare una strategia nuova.

Per contrastare un cambiamento che non può più essere rimandato.


lunedì 26 maggio 2025

Papa Leone XIV il primo Papa nord americano- Intervento di Leonardo Elia

Papa Leone XIV, al secolo cardinale Prevost, cardinale di Chicago. Primo Papa nord americano. Agostiniano, quindi frate dell’ordine di Agostino di Ippona, ordine colto, lui laureato  in matematica , filosofia e teologia.

Ha avuto numerosi incarichi di prestigio a Roma, in Vaticano.

E’ stato a lungo in Perù, vescovo, addirittura vicepresidente della conferenza episcopale peruviana.

Ha la cittadinanza peruviana. Quindi conosce assolutamente bene la realtà spesso drammatica  del sud del mondo. Ha con sé l’odore di pecora, come avrebbe detto papa Francesco.

Non bisogna dimenticare che il papa è a capo, dell’unica monarchia assoluta , l’unico  potere a vocazione universale della terra. Unisce alla sua vita in Nord America, l’esperienza in America latina, in importanti istituzioni vaticane , a Roma, e una cultura di livello molto alto.

Premetto , avendo  io avuto un’educazione laica, di cadere forse in  imprecisioni formali, nell’esprimere quello che penso in questo campo.

Per capirci il vescovo di Lima, in precedenza era il cardinale Cipriani Thorne , un conservatore, in odore di Opus Dei. Dopo di lui si è insediato il cardinale Mattasoglio, legato alla teologia della liberazione, che si dice essere stato un grande sponsor della candidatura di Prevost al soglio pontificio.

Per capirci la teologia della liberazione mette al centro il ruolo della chiesa nella società  , mirando all’emancipazione sociale e politica , dei poveri.

Corrente che prende in America Latina dei connotati assolutamente politici, non apprezzati in toto da un papa, come Giovanni Paolo II, invece  papa slavo, polacco anticomunista. Che cerca, riuscendoci , di limitarne l’influenza,  per esempio con la nomina a vescovo e cardinale del conservatore Cipriani, già citato. Allontanando  così in quell’area geografica la chiesa cattolica dai diseredati  cosa che ha aiutato la diffusione delle sette evangeliche nord americane, da cui addirittura  proviene Bolsonaro, che è stato presidente del cattolicissimo Brasile.

Così ci si rende conto , credo , delle sfide che fronteggerà il nuovo pontefice, perchè dovrà confrontarsi con  i protestanti nord americani, spesso integralisti, molto differenti dai protestanti europei. E gestire la faglia interna ai cattolici Usa, incarnata dal “neofita” Vance, vicepresidente, convertito da poco al cattolicesimo.

Che è sintetizzata  dalla differente interpretazione dell’agostiniano concetto di “Ordo Amoris”.

Cioè i differenti livelli in cui si deve esprimere l’amore per il prossimo . In soldoni , di chi bisogna interessarsi prima. Per Vance bisogna privilegiare  i cittadini dello stato(USA), quindi visione identitaria, con rimpatri forzati di immigrati, in netto contrasto con l’ idea egualitaria che può avere un pontefice che ha fatto il missionario in Perù.

 Il ruolo della chiesa nel sociale, può essere compreso anche dal nome pontificale che il cardinale Prevost si è dato, che richiama il Leone XIII della Rerum Novarum, praticamente la base della  dottrina sociale della chiesa.

Poi ci sono due temi, importantissimi che da subito papa Leone ha evidenziato, il primo la libertà di stampa, e poi l’intelligenza artificiale. Collegati e molto tra loro.

La libertà di stampa senza la quale Leone XIV afferma che  non ci può essere democrazia. Vedremo come il pontefice declinerà questo concetto, considerando, al netto dei regimi autocratici e illiberali , come  nelle “democrazie” occidentali, i tentativi di influenzarla si stanno moltiplicando, per  indirizzare il consenso. Negli ultimi anni, sono stati moltissimi gli interventi , anche nei social che hanno mirato a silenziare voci divergenti, per ultimo le pressioni dei servizi francesi su Telegram, per influenzare le elezioni presidenziali rumene.

La libertà di stampa, concetto importante, deve essere libertà di chi scrive, ma anche , principalmente, libertà di chi legge e ascolta.

Come anche  il suo citare l’intelligenza artificiale, il suo utilizzo non etico, pericoloso, che sicuramente  lo metterà in rotta di collisione con Thiel , Musk e tanti altri, tutti entourage trumpiano,  che immaginano un futuro  distopico, che ritengono la democrazia un metodo di governo inefficace ed inefficiente , da superare attraverso l’utilizzo massiccio della tecnologia. Gli oligarchi del tecnofeudalesimo, come li ha chiamati Varoufakis per intenderci.

Quindi questo primo papa nordamericano , credo abbia intenzione di dire la sua  , su argomenti  che caratterizzano la linea di faglia sociale , storica , antropologica ,che stiamo vivendo, in cui si nota l’assenza assordante della politica, ammesso che ancora esista .

Borrel con la sua infelice affermazione della divisione del mondo in due parti, il giardino, noi occidentali, e la jungla tutto ciò che sta fuori, ha sancito la nostra incapacità di capire  “gli altri”.

Questo  papa , dall’alto del suo magistero universale, fatto sostanza dalla sua esperienza , riuscirà a colmare la lacuna , così “ magistralmente” espressa dall’ex commissario europeo?

Sarà capace prima di tutto di comprendere le ragioni di chi vive nel mondo, al di fuori delle certezze autoreferenziali e ipocrite , che ci siamo costruite nell’occidente allargato?


La conversione di San Paolo con Dialoghi Scomodi ... cosa c'entra? Intervento di Leonardo Elia

La conversione di San Paolo, descritta negli Atti degli Apostoli, è un evento fondamentale nella storia del cristianesimo. Segna il passaggi...