domenica 10 agosto 2025

A me l’idea del ponte sullo stretto di Messina non è mai piaciuta - Intervento di Leonardo Elia

 A me l’idea del ponte sullo stretto di Messina non è mai piaciuta. E questo ancora di più dopo un bel tour in Sicilia occidentale  due anni fa.

Prima di tutto perché le comunicazioni ferroviarie nell’isola sono in condizioni pietose, non mi sono permesso neanche di prenderle in considerazione, visti i tempi di percorrenza, e andando in auto ho utilizzato una rete viaria assolutamente disastrata, con autostrade in perenne manutenzione, pericolose per i continui lavori. Meglio non parlare della rete “ normale” , nazionali e provinciali, sottodimensionate e intasate.

Stesso dicasi in Calabria, con la Salerno Reggio Calabria in tenue miglioramento però.

Quindi si spenderebbero un botto di soldi per il Ponte, la cui costruzione, non lo dico io, lo dice il dott. Gratteri, attirerebbe le Mafie di tutt’Italia, che vedrebbero un’occasione unica di fare profitti.

Quindi che senso ha di fare arrivare a Messina il Freccia Rossa, se si collega con una rete ferroviaria siciliana ancora elettrificata in minima parte, lentissima.

Ma poi un ponte ad una sola campata, , sia stradale sia ferroviaria, su un’area sismicissima,  praticamente che supera una faglia attiva, che rappresenta bene una  delle zona di maggiore  pericolo sismico di tutto il Mediterraneo.

Tanti dubbi , risposte rassicuranti da un Salvini , grande sponsor,  con la domanda che tanti ci facciamo in Italia, perché incaponirsi su una opera costosissima e discutibile , come il ponte sullo stretto? Di grandi opere se ne potrebbero fare tante!

La risposta è arrivata in un incontro ufficiale che c’è stato all’inizio di agosto tra Governo,  grandi aziende italiane, partecipate, a Roma, stampa presente. Che chiarisce tutto.

Il ponte sullo stretto è un’opera “ dual”, civile e  di interesse  militare, finanziata , a debito, con i piani del Ream Europe,  quindi Nato, vista in termini di logistica bellica, visti i fuochi di guerra che noi occidentali stiamo spargendo in ogni dove intorno a noi.

Pensata da un governo più che atlantista, anzi che si propone come l’interprete e il portavoce del verbo trumpiano ,  nel vecchio continente . Con un Trump sempre più legato a quella follia geopolitica che sono i neocons, i veri padroni degli Usa.

Opera , che se si facesse, a dispetto di qualunque razionalità, militarizzerebbe enormemente di più il nostro sud , e la Sicilia in particolare.

No vedo nulla di buono in tutto questo.


lunedì 4 agosto 2025

Feudalesimo europeo - Intervento di Leonardo Elia

 Fratelli d’Italia presenta un’interrogazione parlamentare contro l’ospitata di Francesca Albanese in parlamento “irresponsabile invitare in sedi istituzionali chi veicola idee antisemite”.

Nulla di nuovo di chi rinnova i rapporti Italia Israele  su difesa e sicurezza, e fornisce di fatto armi ai sionisti, siamo buoni terzi  dopo Usa e Germania.

Con il centro-destra pugliese che prende posizione prontamente contro il sindaco di Bari, il mite Vito Leccese, che vuole concedere le chiavi della città alla relatrice dell’ONU.

Posizioni, che a parte la banale, tragica ovvietà, fanno pensare come la  politica internazionale, la Geopolitica,  spesso si riverbera  nel nostro quotidiano.

In questo caso denotano un chiaro riferimento nella politica americana, che non riesce, non vuole, allontanarsi dall’ appoggio al governo  israeliano. Una posizione chiara  che si affianca al finanziamento della causa ucraina, con l’invio di risorse, armi al regime di Zelenskj, armi acquistate dagli Usa, per continuare una guerra persa. Medio oriente e Ucraina sono due facce della stessa medaglia , della stessa guerra globale.

Colloqui in Scozia tra la Von der Leyen e Trump, con un disastroso accordo , che oltre ai dazi, ci obbliga a comprare tecnologia militare americana, ad aumentare la spesa per armamenti,  ci obbliga ad acquistare un botto di gnl dagli Usa, molto più costoso del gas russo o in genere del gas da gasdotto( per esempio Nord Stream che è lì già pronto), investimenti  in Usa di aziende europee.

A parte la difficile realizzazione di questi obbiettivi, con una Meloni silente,  un’interpretazione un attimo differente , di quanto è avvenuto , ci aiuterebbe a capire le ragioni profonde che hanno mosso le scelte  del commissario europeo peggiore di sempre, ben accompagnata in Europa  da una classe politica pessima, sia che governi, sia che stia all’opposizione.

Il feudalesimo era un patto tra un’entità, la nobiltà, che in cambio di privilegi, economici e non solo , esprimeva un diritto, la supremazia, e un dovere, la difesa di  un territorio e dei suoi abitanti.

Il delirio della commissione europea e dei suoi sodali, che è alla base di  questo trattato può essere anche interpretato come un tentativo di  legare a se   più strettamente gli Stati Uniti , sia per la sicurezza, sia per l’economia.

Diventare sia in campo energetico sia in campo militare, il mercato di sbocco più importante, considerando come nel resto del mondo regni la diversificazione in questi due settori, non solo definisce la  dipendenza del più debole, l’Europa, ma anche una richiesta di protezione nei confronti dell’egemone.

Un’ inno alla subalternità.

E questa potrebbe essere  l’interpretazione della copertina del Time dedicata alla Meloni. Il “dove  lei sta conducendo l’Europa “.

Una costosissima adesione in termini economici, di sovranità, e anche etici, alle politiche di un impero in declino. Facendole proprie.

Forse così si può interpretare il silenzio del nostro presidente del consiglio sulle conclusioni dei colloqui  tra la Von der  Leyen e Trump, definite da tutti gli osservatori indipendenti come una capitolazione.

Ad ogni capitolazione però segue un trattato , che definisce un perdente e gli oneri a cui è sottoposto , in questo caso noi europei, ma definisce anche i doveri  dell’egemone, perché l’egemonia, la potenza, ha un costo.

In quest’ottica si può comprendere come il governo non sia intervenuto nell’ennesima dismissione ,operata dai tristemente noti Elkann di uno dei  pezzi importanti dell’industria Italiana quando  hanno venduto il ramo civile della IVECO alla Tata indiana.

Ultimo passaggio di alienazioni del patrimonio Fiat, che priva di eccellenze industriali e di competenze il nostro paese, procedendo a grandi passi sulla strada della deindustrializzazione.

Ultimo passaggio di una serie di scelte che  rendono dipendente il nostro paese in settori strategici da operatori , e quindi da stati, esteri.

In Francia non sarebbe potuto succedere tutto questo!

La vocazione turistica di Torino, irricevibile,  come imbarazzante quello che ha detto il nostro presidente del consiglio un paio di mesi fa, che secondi solo alla Spagna , siamo diventati una “superpotenza “ turistica!

Mi ricordo quando , nel 1991, i miei insegnanti dell’università di Rostock, dicevano allibiti come per la loro città , per capirci  industria chimica e cantieri navali,  i vincitori, la Germania ovest,  stava disegnando un futuro turistico, consacrando così la distruzione sociale ed economica, programmata, di una intera nazione , allora, da poco annessa.

I decisori di Bruxelles hanno pianificato per noi questo  destino ?

L’Italia trasformata in una grande “location”.

Più sei inerme strutturalmente più puoi offrirti ai potenti  per diventare loro  servo, sciocco


martedì 29 luglio 2025

Ancora su Francesca Albanese - Intervento di Leonardo Elia

 Ieri sono stato al presidio in piazza a Lecce per Handala , l’imbarcazione di Freedom Flottilla, carica di aiuti umanitari destinati a Gaza. A bordo 21 civili, provenienti da vari paesi, io personalmente ho parlato con un giovane francese, prima della partenza , a Gallipoli. Le notizie arrivate  erano che era seguita  da droni israeliani,  Un’altra imbarcazione ,qualche mese fa, era stata colpita da droni , rischiando di affondare.

Abbiamo appreso in diretta, che l’Egitto aveva negato le acque territoriali, gli amici si vedono al momento del bisogno!

Nella notte tra sabato e domenica Handala è stata abbordata dall’ IDF, e sono stati arrestati  i membri dell’equipaggio, il tutto avvenuto in acque internazionali, un atto di pirateria bell’è buono.

Silenzio dei mass media, escluso poche eccezioni.  Per la comunicazione main stream questi fatti , gravissimi non esistono. Se l’avesse fatto Putin!

Quando  si parla della Palestina non si può non parlare di Francesca Albanese. Lei è   la “Relatrice speciale per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati”. Dal maggio del 2022.

Gli è stato rinnovato l’incarico.  Avendo  da sempre parlato chiaramente di “genocidio” a  Gaza, e di occupazione militare ,violenta e omicida , in atto in cis giordania  si è attirata tutte le accuse possibili di antisemitismo, e udite udite , anche  sanzioni proclamate da pochi giorni dall’amministrazione americana.

Rubio sul suo account X ha scritto: "Oggi impongo sanzioni alla relatrice speciale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, Francesca Albanese, per i suoi illegittimi e vergognosi tentativi di indurre la Corte penale internazionale ad agire contro funzionari, aziende e dirigenti statunitensi e israeliani".

Tra  l’altro la Albanese   si è superata,  citando  tutte le società, che avendo rapporti con lo stato sionista, che è bene ricordare non è sottoposto a nessuna sanzione, di fatto non solo appoggiano, ma addirittura lucrano sulla strage perpetrata da Israele, che ha un modus operandi degno di uno stato coloniale della peggior specie.

Non commento sull’operato americano, sempre più da bullo, che  tra l’altro risulta  controproducente , se visto in un’ottica egemonica , perché espressione  di un doppio standard che nessuno al mondo accetta più.

Anche la macchina del fango che si è prontamente messa in moto con l’attacco miserevole di Molinari contro la Albanese, non è degna  di alcun commento. Faccio notare che lo stesso Molinari è stato direttore fino a poco tempo fa del quotidiano Repubblica.

Quello che  mi preme , da cittadino italiano, è l’atteggiamento istituzionale, e qui ci metto non solo  il governo, ma anche le opposizioni, la sinistra o presunta tale.

Si sta rinnovando  il memorandum sulla difesa e la sicurezza tra Italia e Israele, in pratica tra il nostro paese  e uno stato canaglia, genocida.

Non passa la mozione di sfiducia in Parlamento , di 5 stelle, Pd, AVS, ma la cosa che mi colpisce ‘ il silenzio assordante delle istituzioni, mass media, atteggiamento comune anche all’attacco, di fatto a Francesca Albanese, al suo operato, alla sua persona. Un Tajani che asserisce che il nostro paese  non ha niente a che vedere con le sanzioni, vale meno del due di briscola. È il silenzio della stampa, quella “accreditata “ nei salotti buoni della tv, che non fa nulla per difendere la relatrice ONU, la cui unica colpa è di avere fatto , e bene, il suo lavoro.

Quando  si è voluto , tutte queste figure si sono messe in moto, praticamente all’unisono.

E si può facilmente  trovare un parallelismo con l’astensione di AVS, e  di FI,  il Pd ha votato contro ,sulla mozione di sfiducia alla Von der Leyen, al Parlamento europeo. Mozione  che voleva sfiduciare Ursula e i suoi accoliti, tutti , che non sono altro che guerrafondai deliranti. La peggiore commissione europea di sempre.

Se al  genocidio  non ti opponi sei connivente.

Come colpisce il silenzio sulla disumanità perpetrata a Gaza , degna del miglior Hans Frank, giustiziato a Norimberga, del nostro presidente della repubblica, il nostro non essere intervenuto in difesa di Francesca Albanese.

Mattarella quando ha voluto ha preso posizione, per esempio con le dichiarazioni totalmente fuori luogo  su la Russia e sulla sicurezza europea, sul  nostro riarmo.

 E che dire della copertina dedicata alla nostra Giorgia, dal magazine americano Time, di proprietà del solito imprenditore sionista ben piazzato.

“dove Giorgia Meloni sta portando l’Europa”.

A me questa prospettiva con queste premesse inquieta, e non dò tutta la responsabilità solo al governo.

Con queste opposizioni, e con questa Bruxelles, con questa Europa c’è da essere preoccupati.

C’è da essere preoccupati ancora di più vista la capitolazione a cui ci ha portato la Von der Leyen  nel negoziato con Trump sui dazi. Se ne è accorto anche Calenda!

Con gli irreali commenti del nostro presidente del consiglio!


A me l’idea del ponte sullo stretto di Messina non è mai piaciuta - Intervento di Leonardo Elia

  A me l’idea del ponte sullo stretto di Messina non è mai piaciuta. E questo ancora di più dopo un bel tour in Sicilia occidentale  due ann...