mercoledì 12 luglio 2023

Perché è giusto lottare per Assange? Intervento di Leonardo Elia

Non sto qui a elencare tutte le  “stazioni” del calvario di Julian Assange da quando è stato attenzionato  dai poteri  forti di mezzo mondo per aver reso pubblici dati sensibilissimi , secretati.

Caporedattore del sito web WikiLeaks, pubblica documenti sulla guerra in Iraq, Afganistan, Yemen,e  molto altro, portando a conoscenza spesso   crimini di guerra orrendi,   atti che definire spregiudicati è poco, che incidono tragicamente nella vita di popoli interi.

Ora si trova nella prigione di Belmarsh in Inghilterra, in attesa dell’estradizione  negli U.S.A. , dove lo attende una condanna a 150 anni complessivi  di reclusione, per alto tradimento.

Per questo si è formato un movimento in tutto il mondo, che si oppone alla sentenza della Corte suprema del Regno Unito che vuole dare corso  alla richiesta americana .

Perché è giusto lottare per Assange?

Perché siamo in democrazia, rispondo io.

E’ la democrazia non può convivere, per sua natura con un sistema politico che si basa sull’opacità.

Le autocrazie, le dittature fondano il loro potere sulla assenza di trasparenza.

La democrazia per sua definizione è cosa differente.

Dovrebbe….

Quello che emerge però è un potere fobico, che perseguita  chi lo smaschera .

E lo fa ovunque, esprimendo la sua forza  anche attraverso altri  governi, come quello svedese ,britannico, equadoregno, per fare alcuni esempi.

A questo punto l’autorevolezza dei governi implicati nel caso Assange , come portatori di valori universali ,la tutela dei diritti umani su tutti, cade.

Il re è nudo.

Non dobbiamo andare molto lontano da noi  per avere conferme  di quello che ho detto.

In Italia per una lunghissima stagione di delitti, stragi, tentativi di golpe,  depistaggi, dalla fine della guerra in poi si trovano gli esecutori, ….mai i mandanti.

Significa che la nostra democrazia, uscita da una guerra devastante e fraticida, e che si basa su una Costituzione meravigliosa,  non è trasparente.

“Conditio sine qua non” per definirsi tale.

E questa opacità, è un dato di fatto tanto importante, che è costato la vita a Enrico Mattei, quindi Pasolini e De Mauro, a  magistrati e servitori leali dello stato, a migliaia di cittadini( gli anni di piombo), ha  permesso anche latitanze decennali.

Assange ha  palesato questa oscurità , per questo deve scomparire, lui e la luce che ha illuminato l’invisibile.

Chi gestisce il potere non fa autocritica, anzi lo spazio del non detto aumenta sempre di più.

E tutto ciò è preoccupante. (L.E.)

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