lunedì 4 agosto 2025

Feudalesimo europeo - Intervento di Leonardo Elia

 Fratelli d’Italia presenta un’interrogazione parlamentare contro l’ospitata di Francesca Albanese in parlamento “irresponsabile invitare in sedi istituzionali chi veicola idee antisemite”.

Nulla di nuovo di chi rinnova i rapporti Italia Israele  su difesa e sicurezza, e fornisce di fatto armi ai sionisti, siamo buoni terzi  dopo Usa e Germania.

Con il centro-destra pugliese che prende posizione prontamente contro il sindaco di Bari, il mite Vito Leccese, che vuole concedere le chiavi della città alla relatrice dell’ONU.

Posizioni, che a parte la banale, tragica ovvietà, fanno pensare come la  politica internazionale, la Geopolitica,  spesso si riverbera  nel nostro quotidiano.

In questo caso denotano un chiaro riferimento nella politica americana, che non riesce, non vuole, allontanarsi dall’ appoggio al governo  israeliano. Una posizione chiara  che si affianca al finanziamento della causa ucraina, con l’invio di risorse, armi al regime di Zelenskj, armi acquistate dagli Usa, per continuare una guerra persa. Medio oriente e Ucraina sono due facce della stessa medaglia , della stessa guerra globale.

Colloqui in Scozia tra la Von der Leyen e Trump, con un disastroso accordo , che oltre ai dazi, ci obbliga a comprare tecnologia militare americana, ad aumentare la spesa per armamenti,  ci obbliga ad acquistare un botto di gnl dagli Usa, molto più costoso del gas russo o in genere del gas da gasdotto( per esempio Nord Stream che è lì già pronto), investimenti  in Usa di aziende europee.

A parte la difficile realizzazione di questi obbiettivi, con una Meloni silente,  un’interpretazione un attimo differente , di quanto è avvenuto , ci aiuterebbe a capire le ragioni profonde che hanno mosso le scelte  del commissario europeo peggiore di sempre, ben accompagnata in Europa  da una classe politica pessima, sia che governi, sia che stia all’opposizione.

Il feudalesimo era un patto tra un’entità, la nobiltà, che in cambio di privilegi, economici e non solo , esprimeva un diritto, la supremazia, e un dovere, la difesa di  un territorio e dei suoi abitanti.

Il delirio della commissione europea e dei suoi sodali, che è alla base di  questo trattato può essere anche interpretato come un tentativo di  legare a se   più strettamente gli Stati Uniti , sia per la sicurezza, sia per l’economia.

Diventare sia in campo energetico sia in campo militare, il mercato di sbocco più importante, considerando come nel resto del mondo regni la diversificazione in questi due settori, non solo definisce la  dipendenza del più debole, l’Europa, ma anche una richiesta di protezione nei confronti dell’egemone.

Un’ inno alla subalternità.

E questa potrebbe essere  l’interpretazione della copertina del Time dedicata alla Meloni. Il “dove  lei sta conducendo l’Europa “.

Una costosissima adesione in termini economici, di sovranità, e anche etici, alle politiche di un impero in declino. Facendole proprie.

Forse così si può interpretare il silenzio del nostro presidente del consiglio sulle conclusioni dei colloqui  tra la Von der  Leyen e Trump, definite da tutti gli osservatori indipendenti come una capitolazione.

Ad ogni capitolazione però segue un trattato , che definisce un perdente e gli oneri a cui è sottoposto , in questo caso noi europei, ma definisce anche i doveri  dell’egemone, perché l’egemonia, la potenza, ha un costo.

In quest’ottica si può comprendere come il governo non sia intervenuto nell’ennesima dismissione ,operata dai tristemente noti Elkann di uno dei  pezzi importanti dell’industria Italiana quando  hanno venduto il ramo civile della IVECO alla Tata indiana.

Ultimo passaggio di alienazioni del patrimonio Fiat, che priva di eccellenze industriali e di competenze il nostro paese, procedendo a grandi passi sulla strada della deindustrializzazione.

Ultimo passaggio di una serie di scelte che  rendono dipendente il nostro paese in settori strategici da operatori , e quindi da stati, esteri.

In Francia non sarebbe potuto succedere tutto questo!

La vocazione turistica di Torino, irricevibile,  come imbarazzante quello che ha detto il nostro presidente del consiglio un paio di mesi fa, che secondi solo alla Spagna , siamo diventati una “superpotenza “ turistica!

Mi ricordo quando , nel 1991, i miei insegnanti dell’università di Rostock, dicevano allibiti come per la loro città , per capirci  industria chimica e cantieri navali,  i vincitori, la Germania ovest,  stava disegnando un futuro turistico, consacrando così la distruzione sociale ed economica, programmata, di una intera nazione , allora, da poco annessa.

I decisori di Bruxelles hanno pianificato per noi questo  destino ?

L’Italia trasformata in una grande “location”.

Più sei inerme strutturalmente più puoi offrirti ai potenti  per diventare loro  servo, sciocco


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