lunedì 30 dicembre 2024

Colostro. Intervento del Dott. Leonardo Elia

 Partiamo da un concetto già espresso in interventi precedenti , secondo me di capitale importanza.

La medicina , la scienza , osservazionale. Cioè  un fenomeno si osserva, ne si osservano le caratteristiche, e le conseguenze, quindi ciò che accade.

Il metodo scientifico, interviene per spiegare se l’analisi di partenza  ha basi corrette , e quindi non ha fondamenti interpretativi sbagliati.

Per quanto riguarda  l’argomento di oggi, l’incipit  è un fatto raccontatomi in farmacia , del padre di un mio cliente ,allevatore, che faceva bere il colostro delle sue mucche ai figli.

Quindi partiamo da una realtà basata sull’osservazione consolidata ,dalla tradizione, parola che in una società  appiattita sul presente come la nostra , è praticamente impronunciabile, se non nelle sagre.

Torniamo a noi, molti studi confermano gli effetti benefici del colostro nella nostra salute e principalmente , nella salute del nostro intestino, organo di capitale importanza, perché organo di assorbimento, organo immunitario , secondo cervello, con tutte queste funzioni  collegate tra loro e che si influenzano.

L’organo, scusate le ripetizioni di parole, che ha la maggiore superfice di contatto con il mondo esterno, altro che la pelle!, contatto mediato dalla flora batterica intestinale, che vive  in simbiosi con il nostro organismo, formato  da un numero enorme di organismi, maggiore di tutte cellule del nostro organismo.

Tutto questo rende l’intestino un target elettivo degli inquinanti ambientali , primi fra tutti quelli introdotti attraverso l’alimentazione che ne alterano il suo equilibrio.

Quindi, cosa è il colostro?

E’ in pratica il primo latte prodotto dai mammiferi dopo il parto, e le sue caratteristiche sono da attribuire alla sua chimica, complessa , che lo differenzia dal latte secreto successivamente dalle ghiandole mammarie.

D’altra parte tutti sanno che i bimbi allattati al seno  crescono  meglio .

E’ ricchissimo di immunoglobuline , proteine  essenziali alla nostra difesa  dagli attacchi microbici , dai batteri , dai virus, dai funghi dai parassiti, come se la madre passasse al figlio il suo bagaglio immunitario, la sua “memoria” immunitaria. E non è poco.

Importantissima è la lattoferrina , proteina ad attività antiossidante , con importante attività antibatterica, antivirale,  che viene utilizzata per queste sue caratteristiche per conservare la carne.

Importante ricordare che questa  sostanza è uno dei più efficaci carriers per l’assorbimento del ferro,  il cui trasporto  è limitato da infiammazioni , e  promuove anche la differenziazione e il proliferare delle cellule epiteliali intestinali, combattendo  la” sindrome dell’intestino permeabile” nella quale questo organo cessa di essere una barriera selettiva, consentendo l’ingresso , non fisiologico e dannosissimo, di molecole indesiderate, che non dovrebbero  passare, e agenti microbici(pensate alle cistiti ricorrenti).

A questa attività si collega la presenza di sostanze prebiotiche , come la alfalattoalbumina, che agiscono come substrato, come alimento per la nostra flora batterica “buona” i bifidobatteri per esempio,  che è specifica di ognuno di noi.

Altre due componenti presenti sono  la lattoperossidasi e il lisozima , sostanze , che in maniera differente, agiscono inibendo la crescita dei batteri  patogeni , controllandoli, e favorendo una omeostasi, una stabilità essenziale per il nostro benessere.

Si vede chiaramente che l’attività di questo nostro amico, si esplica su più piani, visto che la sua composizione è molto articolata, come multitasking è l’azione dei suoi componenti, che si completano a vicenda, e agiscono con una perfetta sinergia.

Ideale per un sistema complesso, come il vivente, comune a tutto l’approccio “naturale”, estraneo alla farmacologia classica, che a mio parere  è essenziale e risponde bene in altri ambiti.

Così si spiega come  assumendolo si riesca ad abbassare i valori della calprotectina fecale , che indica un’infiammazione intestinale, e della zonulina , enzima collegato alla permeabilità intestinale, cui ho fatto già cenno.

Bisogna sapere che il  colostro , per mantenere le sue proprietà, va lavorato subito, deve essere  di mungitura il più possibile precoce, la prima è la migliore, lavorato a basse  temperature, perché  molti suoi componenti ,i più importanti, sono termolabili, si denaturano se esposti ad alte temperature.

Esistono in commercio ,oltre al colostro vaccino , il più utilizzato perché il più reperibile , quello  di capra , per persone che hanno problemi con il latte vaccino, e colostro microfiltrato esente da lattosio e caseina per gli intolleranti.

Per concludere , invito a rivolgersi, a fare riferimento a professionisti autorevoli, di cui si ha fiducia, la salute è importante, e di lasciar stare il dottor Google.


venerdì 27 dicembre 2024

Mercosur. Intervento di Leonardo Elia

Con un blitz , inaspettato ,anche se le trattative si trascinavano da anni, qualche giorno fa è stato firmato a Montevideo il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Mercosur.

Il Mercosur  vuol dire Paraguay, Uruguay, Argentina, Brasile.

In caso di ratifica, e questa evenienza  non è scontata,  saranno  abolite tutte le tariffe doganali, che limitano le esportazioni europee in questi quattro paesi.

Si faciliterà l’accesso delle imprese italiane , lo sfruttamento delle risorse , di cui sono ricche queste nazioni sudamericane, primo tra tutti il litio, con i grandi giacimenti argentini, essenziale per la transizione energetica.

Anche le esportazioni dei nostri prodotti, non più sottoposti a dazi.

Esportazione anche  di imprenditorialità , che sarà facilitata da procedure semplificate, veloci, alleggerita dalla burocrazia  quindi, con molto più facile accesso  ad enormi mercati , enormi in termini di spazio, e di popolazione.

Tutto bene, non proprio, perché i flussi non sarebbero chiaramente  unidirezionali , in uscita dall’ Unione Europea, quindi nostre esportazioni, ma sarebbero facilitate molto le importazioni.

 Questo trattato dovrà essere ratificato , e mentre Germania e Spagna spingono , Italia ,Polonia  e principalmente Francia, frenano.

Perché queste tre ultime  nazioni , hanno un importante comparto agricolo industriale.

 I contadini francesi protestano perché , e sicuramente la stessa cosa succederà nel nostro paese e a Varsavia in campo agricolo, subirebbero una concorrenza  pesantissima.

Non dobbiamo dimenticarci che i quattro paesi del Mercosur, sono già oggi dei grandissimi produttori ed esportatori di prodotti agricoli, agricoltura industriale per capirci, soya  e carne su tutto.

Gli scettici come  me, sono preoccupati, a ragione, che si aprirebbero le porte a prodotti a bassissimo costo,  non  sottoposti alle direttive ambientali europee, e tutto ciò metterebbe fuori mercato le nostre produzioni, specie quelle di qualità.

Possono dare tutte le assicurazioni che vogliono, ma la paura è che si creerebbe una situazione come quella del grano, con i prezzi fissati dalla borsa di Chicago, importazioni selvagge dal Canada, di grano vecchio di un anno, a bassissimo costo, stabilizzato in pre raccolta con glifosato, che arriva nei nostri porti, dopo un viaggio di un mese che inizia a Vancouver.

Grano tossico pieno del diserbante, della Monsanto Bayer, ancora utilizzato, non bandito nel nostro continente solo per le pressioni di potenti lobbies a Bruxelles.

I miei cugini argentini mi hanno detto che stanno avvelenando tutto il nord del loro paese, con coltivazioni di soya transgenica che  abbisogna di quantità di glifosato sempre maggiori.

Questo latifondo di agricoltura industriale schiaccerebbe sicuramente la tessitura agricola europea costituita da piccole aziende  familiari, già economicamente compresse dalle solite politiche calate dall’alto

delle quali Ursula è la portavoce convinta.

Che colpiscono molto più i piccoli.

 E contro di cui i contadini europei protestano da tempo.

Ascoltate gli interventi su Radio Giubbe Rosse del mio amico Ivano Gioffreda, sul superintensivo e sulla PaC, che ho già messo nel blog ma ripropongo con piacere.

 

Io ho poca fiducia nella capacità della commissione europea di gestire tutto questo  in maniera equa, men che mai nella Ursulona, troppo attenta  a seguire le lobby e tutelare gli interessi di potentati economici.  

Sono state fatte promesse  , su richiesta francese , di proteggere le produzioni nazionali, ma di certo c’è solo l’apertura dei mercati, le altre sono solo parole.

Non dimenticando che l’agricoltura , la nostra agricoltura, rimane ,tra mille difficoltà,   la depositaria di una importante fetta di biodiversità, che vuol dire eccellenze alimentari,  vuol dire tutela di un ambiente che è la rappresentazione della nostra storia, della storia delle nostre comunità, un patrimonio rurale che non può essere disperso, anche se è già sotto attacco.

Tutti i trattati di libero scambio hanno messo fuori mercato le produzioni agricole locali e tradizionali, in pratica le azzerano.

Aspetto le dinamiche che si svilupperanno al momento della ratifica, confidando in un cambiamento di postura delle politiche europee.

D’altra parte incominciano ad apparire, finalmente, le prime contraddizioni , i primi problemi  di consenso alle politiche dell’Unione Europea, crepe che sono destinate ad ingrandirsi ,a causa di spinte sia endogene, cambio nei governi nazionali, sia internazionali.

Lo sapremo solo vivendo(l’ho presa da Lucio Battisti) in un mondo che sta cambiando sperando che non cambi in peggio. Ancora di più.

 

martedì 24 dicembre 2024

Trilogia - intervento del Dott. Leonardo Elia

Dopo un’assenza durata qualche mese , torno a scrivere nella sezione professionale del mio blog.

Un, lungo, periodo interlocutorio  dettato  dalla scelta di quale impostazione dare ai miei interventi.

Non posso tradirmi.

Io  sono per la medicina complementare, cioè per tutti quei trattamenti , che non vogliono sostituire tout court, la farmacologia classica, la chimica per intenderci, ma la integrano, la spingono ad un utilizzo più razionale , e principalmente consapevole.

Tenendo presente che qualunque terapia impone condivisione e informazione.

Questo mio approccio , spesso non ha nulla a che fare con prodotti che basano la loro popolarità su martellanti campagne pubblicitarie,  sono spesso banali sintomatici , che non tentano di risolvere il problema per cui sono utilizzati.

Farmaci , chiamati da banco, acquistabili liberamente in cui il cittadino diventa consumatore , manipolato da tecniche di marketing , che annullano qualsiasi consapevolezza.

Prodotti  tutti uguali, fotocopia l’uno dell’altro. Gli antinfluenzali ne sono l’esempio lampante.

Le multinazionali de farmaco non sono dotate di fantasia, mosse come sono solo da banali interessi commerciali, che spessissimo se non sempre, con la salute, quella vera, non hanno nulla a che fare.

Per esempio , nei paesi anglosassoni, prodotti  antidolorifici contenenti oppioidi (codeina) sono di libera vendita , con il rischio, (non calcolato?), di indurre dipendenza da oppiodi, come sta di fatto avvenendo(fentanyl).

La medicina complementare vuol dire anche  uno sguardo critico ai  protocolli, alle linee guida, alle standardizzazioni contro cui , da farmacista non posso oppormi , quando c’è una prescrizione va onorata, ma non posso esimermi da una corretta , per me , informazione.

Non sono tout court contro i protocolli, sennò non sarei sopravvissuto senza cortisoni e antibiotici ad una brutta broncopolmonite con versamento pleurico vent’anni fa.

Ma un approccio integrato, in cui si riconosce la validità, la scientificità del naturale , dell’omeopatia,  farebbe utilizzare la farmacologia “classica” solo quando è insostituibile ,e solo quando va usata.

Classico esempio sono le resistenze microbiche, in costante aumento, che nascono  dal largo utilizzo di antibiotici per superare patologie lievi, che potrebbero essere risolte tranquillamente con il naturale e/o omeopatico.

D’altra parte questo approccio “ministeriale”  visto la pessima  prova di se data in tempi di pandemia , non può essere accettato acriticamente, ma va integrato  con approcci spesso più rispettosi  delle esigenze del nostro organismo.

A questo punto una cosa va detta con chiarezza, che la scienza non è una , non è teologia, è invece dialettica, dialettica tra differenti  idee, tra differenti  interpretazioni di un determinato fenomeno.

Queste contraddizioni sono esplose  con il Sars Cov 19, con il rapporto letteralmente saltato tra medico e paziente, non dimenticate che sono un farmacista “da strada”, con indicazioni imbarazzanti, faccio riferimento anche al famigerato “paracetamolo e vigile  attesa “ che ci hanno accompagnato in quei giorni drammatici.

Questa impostazione , unita a un carico massmediatico importante , ha dato il consenso alla politica a fare delle scelte , per me, dissennate.

Non voglio tediarvi però, perché potrei stare a parlare di ‘ste cose per ore.

Tornando a noi ,  devo fare un’ulteriore considerazione.

In questa sezione del mio blog parlerò quasi sempre di prodotti registrati come integratori alimentari, nel migliore dei casi come rimedi , gli omeopatici.

Sugli integratori bisogna precisare una cosa , importante: sono molecole a tutti gli effetti, sono chimica, ma non potendo essere brevettato il naturale , non è economicamente sostenibile per un azienda , sopportare  costosissime  prove tossicologiche, che sostanziano il percorso che fa entrare un qualcosa  in un protocollo farmacologico.

Un mio cliente  mi ha detto che il padre, allevatore in un paese vicino Lecce, faceva bere ai figli il colostro delle sue mucche quando lo avevano.

Aveva capito tutto.

Il naturale nasce da un’analisi osservazionale che spesso entra nella medicina tradizionale delle varie comunità di umani, che hanno popolato e popolano il nostro pianeta.

Sicuramente nel corso dei secoli gli uomini si sono accorti che l’utilizzo di  prodotti reperibili  nel proprio territorio portava benefici, sia come mantenimento del benessere, sia come cura in caso di malattie.

L’argomento della mia tesi è la medicina tradizionale del Salento, la mia terra .

Queste pratiche erano  spesso bollate come superstizione, credenze di ignoranti.

Come urinare sulle punture di insetti, lo facevano i contadini quando in campagna venivano punti da un’ape. Disprezzo  delle classi dominanti ,scolarizzate.

Retaggio positivista salvo poi scoprire che l’ammoniaca dell’urina inattiva il veleno dell’insetto ,ed è presente in quasi tutti i dopo puntura in commercio.

Come tutti i correttori del sapore , curcuma, zenzero , aglio e tanti altri hanno  precise  ragioni biochimiche che ne giustificano l’utilizzo.

Esiste una categoria di ricercatori , gli etnobotanici , io ne ho conosciuto uno ad un corso all’Università di Siena, che vanno in giro per il mondo, per cogliere spunti di ricerca , di approfondimento , dall’utilizzo tradizionale  di prodotti naturali presso vari popoli.

Negli ultimi anni si moltiplicano gli studi che spiegano  i benefici del naturale, ma non riescono a convincere chi , nel mondo accademico, nella società, ritengono che solo la farmacologia classica, possa avere basi scientifiche.

 Atteggiamento tardo positivista un po’ accattone.

Che copre interessi , ma che è prodotto principalmente da una inerzia, da una pigrizia intellettuale che mi preoccupa.

Assodato questo , vi anticipo  l’argomento unificante dei prossimi miei interventi.

Stanley Kubrick, il genio, ha girato la tetralogia della guerra , quattro film meravigliosi, accomunati dallo stesso argomento visto da quattro  angolature differenti.

I film sono , Barry Lindon, Orizzonti di gloria, Il dottor Stranamore, Full metal Jacket

La mia  la chiamerò  trilogia, ma potrà essere tetralogia, o anche pentalogia,  ,e  l’argomento è l’intestino, organo di capitale importanza per il nostro benessere, essendo un organo di assorbimento, di immunità, e il secondo cervello, tutte funzioni  che sembrano sì separate , ma sono intrecciate assolutamente e molto strettamente.

I prodotti che esaminerò  sono il colostro, l’aloe, la zeolite, per adesso, poi non so se aggiungerne altri.

Il primo, il colostro , lo metterò la prossima settimana.

Sono prodotti , la cui azione deriva da un complesso di fattori, e si espleta su più piani, agendo su questo organo in maniera assolutamente armonica.

La visione della medicina ufficiale non riesce a cogliere la melodia di questa orchestra,  perchè  si  pensa in maniera riduzionistica ,abituata a misurare l’attività della molecola , dello strumento musicale, e non del sistema.

p.s. vi invito ad vedere il video preso da youtube di Lucetta Betti ricercatrice dell’università di Bologna, che parla di suoi studi, pubblicati su riviste scientifiche, sull’attività di prodotti omeopatici.

Altro post scriptum .


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