sabato 24 agosto 2024

Sun Tzu e ... un grande Enrico Tomaselli! Intervento del Dott. Leonardo Elia

“Il generale esperto logora il nemico tenendolo costantemente sotto pressione. Lo fa correre dappertutto adescandolo con vantaggi illusori”.

Bellissimo e significativo incipit dell’articolo del bravo Enrico Tomaselli che vi invito a leggere per intero, per questo ne ho pubblicato il link.

E’ doveroso fare considerazioni però, principalmente per le conseguenze di ciò che sta avvenendo, in Medio Oriente.

Israele ha sempre basato l’azione militare, sulla velocità, sulla sua incisività , frutto di una superiorità tecnologica, e della maggior preparazione delle sue forze armate, sia livello di stati maggiori, sia  della truppa.

Così ci si spiega facilmente l’esito delle quattro guerre arabo-israeliane, 1948 1956 1967 1973, risolte in pochi giorni.

Questo ha attribuito alle forze armate israeliane una sorta di “aura” di invincibilità.

Non posso dimenticare quello che mi disse un caro amico, pilota militare, pilota di F 104: i piloti migliori al mondo sono sicuramente gli israeliani.

Quelle citate prima sono sicuramente guerre “simmetriche”, quindi tra avversari  comparabili ,sia come forza sia come idea di guerra.

Dopo il 1989, con il collasso dell’ Unione Sovietica, i conflitti in tutto il mondo,  sono stati caratterizzati, come ha giustamente detto nel suo articolo Tomaselli , dalla asimmetria.

Cioè ,il più forte, l’occidente allargato, USA ed alleati, superiori  tecnologicamente, in breve tempo mettono  in ginocchio il molto più debole avversario, quello che ha fatto sempre Israele con le sue puntate in Libano e nella striscia di Gaza.

Superiorità aerea schiacciante , “shock and awe”, colpisci e terrorizza.

Non faccio esempi, sono già nell’articolo.

Da qui il concetto di deterrenza, in pratica, ti infliggo danni importanti, con attacchi massicci, non subisco praticamente perdite, ti obbligo alla resa.

L’etimologia può aiutare: deterrente , participio presente di deterrere ,   che fa distogliere dall’agire, chiunque  voglia ledere gli interessi della potenza egemone, quindi l’occidente allargato, quindi “noi”.

Il tutto condito con un’allegra interpretazione del diritto internazionale, con allegati doppi standard, e facke come quella , colossale, sulle armi di distruzione di massa in possesso di Saddam.

Giustificazionismo accattone che però dava consenso, l’opinione pubblica, noi, non ci siamo opposti a tali azioni scellerate.

Torniamo a noi.

Al governo in Israele c’è un gruppo di pazzi scatenati,  che ha come obbiettivo  una guerra regionale  con l’ Iran.

Il motore del loro agire sono i problemi con la giustizia del capo del governo , Nethanyahu, unito alla visione messianica, da Vecchio Testamento , di alcuni ministri, come Ben Gvir.

Quindi pulizia etnica a Gaza, insediamenti, illegali in Cis Giordania, allontanare i  palestinesi una volta per tutte, arrivare al Giordano.

Spostare il confine oltre il fiume Litani. Purtroppo per loro lì ci sono gli Hezbollah, milizia sciita, che siede nel parlamento libanese, legata, e armata dagli iraniani, addestrata e,  armatissima, che già nel 2006 diede filo da torcere, e in pratica scacciò l’esercito israeliano.

Da qui continue provocazioni ,come l’attacco all’ambasciata iraniana a Damasco, l’assassinio di Hanyeh a Teheran, assassini di dirigenti hezbollah in con corollario di morti di civili, El Aviv se ne infischia del diritto internazionale.

Israele non può  fare questo senza l’appoggio di tutto l’occidente allargato a guida USA, non avendo un apparato industriale in grado di supportare questo sforzo.

Ma anche non avendo profondità strategica, stato poco esteso, con pochi abitanti.

Quindi interventi rapidi, superiorità  aerea , e tecnologica, durata breve e risolutiva. Shock and Awe.

Quindi deterrenza.

Con consenso , orchestrato dai soliti noti, sul concetto dell’autodifesa, Israele fa questo per difendersi, sempre secondo la narrativa “ufficial” , da noi.

Tirando sui bambini di Gaza, brutalizzando i prigionieri palestinesi, spesso minorenni, attaccando con armi da fuoco i villaggi arabi, in Cis Giordania.

Ma il mondo è cambiato.

Come dice il professor Carlo Rovelli, eminente fisico che vive e opera in Francia, le narrazioni che ci facciamo noi occidentali vanno bene solo a casa nostra, la maggior parte del mondo non  le crede.

Avete notato, che tutti si aspettavano un risposta iraniana all’omicidio di Hanyeh e non c’è stata.

Una risposta adeguata degli hezbollah libanesi ai continui bombardamenti  , in profondità in Libano, non c’è stata.

Come l’attacco di aprile ,attacco telefonato , sono solo azioni che saggiano le difese di Israele, e sono più avvertimenti, ben compresi da chi deve comprendere.

E’ finita la deterrenza comunque.

E questo lo si vede dall’affannoso spostare flotte da parte degli USA nell’indo Pacifico, nel Mediterraneo orientale, per mostrare i muscoli, per mostrare appoggio ad Israele , senza che in pratica Iran e alleati abbiano mosso un dito se non proclami. Pensate alla frase di Sun Tzu che ho messo in apertura, il costo di spostamenti di portaerei,  riposizionare in Galilea ,a ridosso del confine libanese e del Golan di costosissime batterie anti missile , IRON DOME, messe in crisi da droni e razzi, usati anche  a Gaza che costano poche migliaia di euro.

L’annuncio porta confusione, e la confusione non fa bene a chi la confusione la subisce.

Spese enormi per sposare giganteschi apparati militari ,a stelle e strisce, sia con la stella di Davide, a seguito di proclami che non hanno seguito.

Semplicemente  perché gli accortissimi iraniani non vogliono l’escalation.

E la confusione indotta gioca grandemente a favore di questi ultimi.

I bombardatissimi  Houti  hanno bloccato il traffico nel mar rosso e canale di Suez, usando armi veramente economiche.

Mettendo in crisi la globalizzazione, il commercio internazionale.

Con flotte nato che sono state ritirate perché non sono riuscite a combinare nulla

Con l’immagine di Israele sprofondata in una voragine che può costarle l’esistenza stessa.

E noi allineati. Il mondo non ci capisce più, non ci accetta, e ha capito come metterci in crisi.

A parte la tecnologia , che non ci vede più protagonisti, assoluti e solitari, ogni cultura si basa su un concetto suo di tempo,  e il nostro tempo, lineare  e senza ampio respiro,  non riusciamo più a imporlo  agli altri abitanti del pianeta.

La deterrenza  si infrange per  lento stillicidio, lento e costoso, per noi.

Come dice il professor Rovelli tutto ciò sta producendo un fossato tra l’ occidente e la restante parte della popolazione mondiale.

 Perché noi crediamo di essere i migliori.

L’altra faccia del colonialismo. Ipocrisia pura.

Come chiosa riporto quello che ho letto da qualche parte e  mi sembra significativo.

I Talebani dicevano agli americani: voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo.

E gli “altri” ci stanno imponendo i loro tempi, la loro concezione del tempo, a cui noi non siamo preparati..

E’ finita definitivamente il periodo della politica delle cannoniere.

Accà nisciun’ è fess..

Mi sembra che noi siamo seduti dalla parte sbagliata, purtroppo.

Enrico Mattei e non solo lui in Italia aveva capito tutto. (LEONARDO ELIA)


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