“ A Washington c’è un nuovo sceriffo” con Trump.
Credo che può bastare come incipit del discorso di Vance a Monaco
Che dire del suo intervento ? E delle sue conseguenze chiaramente.
Il vicepresidente americano ha marcato, è chiaro a tutti , una soluzione di continuità della politica del suo paese con l’Unione Europea, in maniera così netta da provocare un vero e proprio “zeitenwende”, come direbbero i tedeschi, un punto di svolta, nelle relazioni con l’Europa.
Apparentemente annunciando il disimpegno degli Usa dallo scacchiere europeo, incluso il conflitto ucraino.
Trump che definisce Zelensky “dittatore e comico mediocre”, la dice lunga, non ricordo la risposta del presidente ucraino, perché le parole dell’americano hanno un peso molto maggiore.
Ma è il vicepresidente “cow boy” durissimo con l’Europa, che accusa di aver dimenticato i suoi valori fondanti.
Vance è andato giù pesante e mirato! Da notare che i valori condivisi traditi dall’ Europa, censura, pandemia, immigrazione incontrollata, Ucraina, almeno in parte, giustificano il forte astensionismo elettorale dalle nostre parti. Una sponda importante, per l’area del dissenso in Europa, specie quella che si colloca a destra.
Argomenti cari anche alla destra americana, come l’ attacco al diritto di aborto, e all’immigrazione incontrollata, con il Regno Unito, secondo lui , tra pochi anni ,prima nazione islamica d’Europa, colpa attribuita ai laburisti, chiaramente, alla sinistra. Cosa ci sia di sinistra in Starmer , francamente non so.
Si dimentica comunque che l’immigrazione è stata voluta e incentivata dai governi conservatori precedenti.
Politiche migratorie importanti sono state assolutamente trasversali, in ragione di una richiesta di manodopera a basso costo, servile aggiungerei.
A me sembrano più interessanti però due passaggi di quello che ha detto Vance, specialmente come li ha gestiti, e quello che ha dimenticato di dire.
Uno sulla illiberalità ,ipocrita, del Digital service Act e l’altro sull’intervento nelle elezioni in Romania.
Il Digital Service Act, è una normativa che istituzionalizza il controllo sulla rete, e si basa su commissioni apposite che definiscono quello che è “disinformazione”. In pratica un blocco di tutte le voci dissenzienti, cosa già vista , anzi che ha preso forma, al tempo della pandemia , quando chiunque ,anche ricercatore autorevolissimo, avesse dei dubbi sulla sua gestione, veniva emarginato, o peggio reso impossibilitato a comunicare. Stesso clichè che le istituzioni hanno applicato sia per la guerra in Ucraina, sia nei confronti del genocidio in atto in Palestina. Le voci dissenzienti sono state emarginate, se non azzittite. O uccise come le centinaia di giornalisti assassinati dagli israeliani, senza che l‘autodefinito Occidente collettivo, dei valori per intenderci, alzasse un dito. E’ memoria corta ,perché questi “filtri” erano orchestrati da ambienti legati alle amministrazioni americane precedenti.
Cambiato vento a Washington, Zuckerberg, ha prontamente licenziato i fact checker , protagonisti di questi momenti resi tristi, anche dal carico di menzogne e da colpevoli silenzi.
Altro argomento toccato da Vance, è l’annullamento delle elezioni in Romania , che vedevano in vantaggio nettissimo Giorgescu, un candidato anti EU, ma anche contrario al coinvolgimento del suo paese nella guerra in Ucraina. Addirittura questo intervento rivendicato da un ex commissario europeo , Thierry Bresson, in maniera esplicita, che alla fine arrivava a minacciare di uguale trattamento i tedeschi, se avesse vinto l’estrema destra di Afd le elezioni del 23 febbraio. Udite , udite! Questo è delirio di onnipotenza. Anzi delirio e basta!
Anche qui palese memoria corta, semplicemente perché la Casa Bianca, inquilino Biden, con i burattinai neocons, era al corrente e appoggiava queste operazioni, come già fatto nel 2014 a piazza Maidan, l’accelerazione di tutti i guai dell’Ucraina. Tutte queste manovre più o meno coperte, avevano come mandanti agenzie di oltre oceano, le istituzioni europee davano una copertura e le bandiere dell’Europa da sventolare nei vari tentativi di rivoluzione colorata degli ultimi anni.
Tutto questo ,provoca sconcerto tra i presenti a Monaco, che culmina , con il pianto , con la commozione del presidente della conferenza, il tedesco Heusgen, che non fa altro che sublimare , pateticamente, uno sconforto diffuso nella platea.
Sconforto da abbandono, come quando in una coppia, uno dei due lascia l’altro coniuge.
In pratica, Vance dice : vi abbiamo sempre finanziato, permettendovi spese militari basse, perché ci siamo accollati l’onere della vostra difesa, ora che vi siete allontanati dai valori condivisi, e quindi da noi, dovrete aumentare le spese militari, le armi sapete dove comprarle , sennò anche l ‘Europa sarà sanzionata, e dovrete fare da soli, con un cattivissimo Putin , con cui noi comunque ci stiamo accordando, senza la vostra presenza.
Dimenticando che tutto, mi ripeto, dico tutto, quello che addebita all’ Unione Europea, i valori condivisi traditi, è stato fatto in assoluta sintonia , obbligata, con la passata amministrazione USA, quella di Biden, e anche di Obama, dei Clinton . Un’adesione convinta al vincolo esterno.
Vance ci ha fatto fare la figura del servo sciocco.
Tra l’altro un governo non risponde anche dell’operato di quelli precedenti ? Egemonia vuol dire questo, scaricare, o tentare di farlo, una crisi, sociale, economica, anche di proiezione di potenza, una crisi importante, sugli altri, sugli alleati.
A questi attacchi, l’Unione Europea risponde facendo quadrato. Ma non cercando, rivendicando un’autonomia nel campo della difesa, nel voler ridiscutere la presenza americana nei nostri territori, principalmente nel mettere in piedi dei trattati di sicurezza che non possono prescindere dalla presenza della Russia nel nostro continente, dal ristabilire rapporti economici con Mosca.
Lasciando stare le baggianate, anche quando le dice Mattarella, che in pratica parlano del rischio dei Cosacchi a Lisbona.
Invece l’Unione Europea persevera, pretendendo dai governi nazionali un aumento di spese militari, un’ottica bellicista basata sul nulla, che in un momento di crisi economica , generata dalle ripercussioni della crisi ucraina, non fa altro che renderci sempre più poveri, e dipendenti dagli Usa.
Invece di usare l’arma della diplomazia in cui l’Europa è maestra, e lo ha dimostrato fino a non molti anni fa, dove sa muoversi bene, si cerca di esprimere un atteggiamento guerrafondaio , totalmente autolesionistico, specie se riferito a crisi che si collocano praticamente ai nostri confini. Atteggiamento, mi ripeto, da servi sciocchi.
Gestito da una classe politica di livello bassissimo.
Le parole di Vance nella loro durezza, nascondono debolezze, che si paleserebbero se gli uomini e le donne che ci rappresentano avessero lungimiranza politica, ma forse è chiedere troppo.
Come aspetto di sapere , quello che diranno i russi, che per ora non parlano, del procedere dei colloqui con gli americani.
Consci dei rapporti sempre più stretti con la Cina, della presenza dei Brics, del percorso di dellorarizzazione, che iniziato, tra mille difficoltà sta procedendo, e suscita preoccupazioni oltreoceano.
Dimenticavo Putin accetterebbe l’Ucraina in EU, la patata bollente ce la lascia. Giustamente è inflessibile sul suo ingresso nella Nato. Ammesso che quest’ultima continui ad esistere in futuro.
Di certo Trump vuole, come crediti di guerra, avere la disponibilità sulle cospicue risorse ucraine, e per centinaia di anni. Un’occasione permettere in ginocchio Kiev, e renderla dipendente, per sempre.
In un prossimo intervento parlerò di quello che ha detto Vance sull’ AI.