Ne ho già parlato dell’Aloe , ma voglio approfondire alcuni ulteriori aspetti per me importanti.
Pianta conosciuta e utilizzata dall’antichità , gli egizi la citano nel papiro di Ebers, 1500 a.c.
Parto dall’anatomia delle foglie, la parte utilizzata in terapia, la droga.
Grandi , allungate, succulente, e dotate di spine.
In sezione si evidenziano tre strati. Il più esterno , 15 20 linee di cellule, che tra l’altro sono verdi , fotosintetizzanti, producono tutto ciò che serve alla pianta.
Quindi polisaccaridi, antrachinoni, cromoni, sono le classi chimiche più significative, tra l’altro presenti in tutta la foglia , anche se in concentrazioni differenti, e ne caratterizzano l’attività .
Dopo questo strato andando verso l’interno se ne trova un altro, da cui proviene un lattice, giallo, molto ricco anche questo di antrachinoni, sia presenti tal quali, sia in forma glicosidica, cioè legati ad un carboidrato, e questo secreto, che fluisce spontaneamente da incisioni , solidifica naturalmente, anche senza essere riscaldato.
Questo è stata la droga antrachinonica utilizzata da sempre come evacuante.
Lo strato più interno molto ricco di acqua, è la riserva idrica della pianta.
Dico molto ricco di acqua, perché la sua composizione è al 99% di acqua, ma anche di monosaccaridi, di vitamine, e principalmente di polisaccaridi della famiglia dei glucomannani , anche nel suo derivato acetilato, l’acemannano.
Questi ultimi servono a “legare” l’acqua, a conservarla.
Ci sono anche i soliti antrachinoni , ma sono presenti solo in tracce.
Quindi partiamo dalla medicina osservazionale, che in questo caso è confortata da una presenza , “storica” , da un utilizzo di questa pianta, consolidato ,in tradizioni di popoli, di culture, molto distanti tra loro, sia geograficamente sia temporalmente.
Tralasciando l’uso sulla cute, di cui mi interesserò dopo ,mi concentro sugli effetti benefici che il gel di Aloe ha sull’intestino, e quindi su tutto il nostro organismo .
I polisaccaridi della serie dei mannani sono i responsabili di questi effetti benefici.
Banalizzando sono dei prebiotici, quindi indigeribili , nello stomaco e nel primo intestino, che però sottoposti a fermentazione nel colon, producono sostanze che servono da nutrimento per la nostra flora batterica “buona”, favorendo l’eubiosi.
Quindi primo passaggio concettuale. Ognuno di noi ha un suo microbiota , formato da una simbiosi di un numero enorme di batteri, e di specie batteriche differenti , superiore, e di molto, al numero di cellule presenti nel nostro corpo. Un organo del nostro organismo in pratica.
Quindi per ri-equilibrare un sistema complesso di tal fatta, bisogna entrare nei meccanismi regolatori, influenzandoli , indirizzandoli dal basso. Molto meglio di agire su un punto ,un passaggio.
Rispetto ai probiotici, che per quanto ricchi di batteri, sono sempre una manciata di sabbia nel mare .
Un’altra premessa , questo approccio non vale , per le situazioni acute, problematiche, che possono nascondere un qualsivoglia pericolo, anche remoto , per il paziente.
In questa evenienza la competenza è del clinico. Stop. Non ci si deve fermare al consiglio dell’esperto, che può solo indirizzare.
Tornando a noi , per capire meglio gli effetti benefici del gel di Aloe, alcuni studi , che ho letto con grande piacere, mettono in relazione la sua assunzione ,sempre per os, e mi riferisco agli acemannani , fermentati dal microbiota , con un aumentata concentrazione di acidi grassi a corta catena, importantissimi mediatori del benessere intestinale, con ripercussioni positive sulla nostra salute.
Questi sono , l’acido acetico, l’acido propionico, l’acido butirrico.
Acido acetico migliora l’utilizzo dell’energia delle cellule epiteliali intestinali, e regola l’attività delle cellule immunitarie lì presenti.
Acido propionico, importante nel ridurre i grassi che si accumulano nel fegato, e nel contempo aumenta la sensibilità all’insulina. Quindi ci fa capire il ruolo dell’intestino ,importante e profondo , nelle dinamiche metaboliche.
Acido butirrico , essenziale nel conservare le giunzioni serrate degli enterociti e nella produzione di mucina, condizione necessaria per la conservazione dell’integrità intestinale, e del nostro organismo.
Tutte cose che intrecciano, l’attività di assorbimento , immunitaria ,di questo organo importantissimo, che è anche chiamato , giustamente , il secondo cervello, per la sua produzione di neuromediatori.
Scusate se è poco.
Altri studi mettono in risalto la correlazione , tra i polisaccaridi , i soliti mannani dell’aloe , con una diminuzione di stress ossidativo, quindi riduzione dell’infiammazione nell’ambiente intestinale, attraverso un aumento di espressione di una serie di geni, attivando la cascata Nrf2/ Gpx2.
Per semplificare si esprime una importante azione antinfiammatoria, attraverso la loro azione antiossidante.
Per capirci il Gpx2 è una forma di glutatione , che è il nostro detossicante più potente.
E interviene tutelando l’importantissimo asse intestino fegato.
Si capisce così , attraverso questi semplici passaggi, perché la polpa di aloe funziona, lasciando stare i miracoli che non sono di nostra competenza.
Ripeto sempre di non interpellare il dottor google, e di rivolgersi a tecnici, professionisti ,autorevoli.
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