martedì 31 ottobre 2023

Su Gaza ... Intervento di Leonardo Elia

Beh quello che sta succedendo a Gaza non può non toccarci nel profondo dell’anima.

L’attacco di Hamas non scaturisce dal nulla, ma è il risultato di qualcosa, qualcosa di incancrenito, che affonda le radici nei decenni passati.

Non dico nulla di nuovo, non ho intenzione di (ri)citare tutte le risoluzioni dell’ ONU, non applicate , come anche la presa di posizione di Gutierrez di pochi giorni fa. E la risposta durissima de governo israeliano.

Non bisogna dimenticare che la striscia di Gaza è un campo di concentramento a cielo aperto e in Cis Giordania vi sono moltissimi insediamenti , abitati da ultra sionisti , illegali sempre secondo le Nazioni Unite, politica incentivata dal governo di Gerusalemme, con una gestione delle risorse, in primis dell’acqua, che penalizza i palestinesi, esacerbandone  il malcontento. E ci sono ancora giornalisti che non hanno remore nel dire che Israele non ha un approccio coloniale nei confronti di quelle popolazioni.

Questo non giustifica gli atti barbari, compiuti da Hamas, formazione estremista , che basa il suo consenso, non assoluto, sulla distruzione, a tutt’oggi impossibile e ingiusta, dello stato d’ Israele.

D’altra parte di fronte ai bombardamenti , a tappeto, di una superfice , Gaza appunto, che ha una delle maggiori densità di popolazione del mondo, si impongono delle considerazioni.

La prima è il linguaggio e le argomentazioni di esponenti di prima grandezza del governo israeliano.

Subito mi ha sconvolto la definizione dei palestinesi  il ministro della difesa , Galant: animali umani.

Mi sembra molto simile alla parola tedesca “ untermenschen” molto in voga nella Germania di un’ottantina di anni fa, che si traduce con “ subumani”. Non è assolutamente una bella cosa, come non è una bella cosa sentire Nethanyahu , parlare di vendetta, di lotta tra la “Luce” loro e le “ tenebre”, gli avversari, i palestinesi. Citando anche la Sacra Bibbia.

La disumanizzazione del nemico, basata su valori quasi religiosi, permette di bombardare civili, scuole , ospedali.

Hanno perso dignità umana, si può fare di tutto .

Il Sionismo è una forma di nazionalismo . Sentire la parola “vendetta” come il motore   della risposta  di Israele all’attacco subito, fa rabbrividire. Israele stato che ho sempre considerato democratico, vivacissimo dal punto di vista intellettuale.

Questo è fondamentalismo e non vorrei, che  sul sangue di innocenti, donne , bambini, anziani, persone fragili e indifese, ci sia un “ Big Game” come si sarebbe chiamato in passato, in cui giocano attori esterni, e non solo, che  ci fanno rischiare un conflitto regionale, di portata molto più grande, che coinvolgerebbe noi europei, tra l’altro.

Dimenticavo una cosa molto importante. Wikileaks  pubblicò , credo nel 2006, un documento, segretissimo, in cui si parlava di uffici a Doha, Qatar, uffici di Hamas e dei  Talebani,  in cui si svolgevano colloqui con Americani e Israeliani.

Con canali di finanziamento che portavano diretti da Tel Aviv ad Hamas, creata, utilizzata, per erodere il consenso di Arafat, accusato di corruzione, certo , ma laico  non un fondamentalista.

Da indebolire.

E’ semplicemente scappato tutto di mano.

E tutto ciò ha creato mostri, e non da una parte sola.

 

giovedì 19 ottobre 2023

Matteo Messina Denaro - intervento di Leonardo Elia

Matteo Messina Denaro. Boss trapanese, arrestato il 16 gennaio 2023 dopo una latitanza trentennale.

Ricordo l’intervista un sabato sera di qualche anno fa del dottor Di Matteo a Giletti, in cui manifestava tutto il suo stupore, per l’impossibilità delle forze dell’ordine di assicurarlo  alla giustizia.

Per inciso queste esternazioni sono costate care al magistrato.

Non era un capo mandamento qualsiasi. Perché nel territorio da lui controllato , la fonte è Report se non erro, c’era un aeroporto di Gladio. Questa organizzazione faceva riferimento a precisi interlocutori internazionali, e lui sicuramente custodiva segreti importanti, che sono costati la vita a Mauro Rostagno per esempio.

E se li è giocati  bene questi segreti, assicurandogli la latitanza.

Non posso non pensare all’agenda del dottor Borsellino, alle menti raffinatissime del dottor Falcone, della presenza a Palermo al momento delle stragi di personaggi del calibro, internazionale , di Stefano Delle Chiaie, di quello  che ha significato per il nostro paese  il 1992, da Mani Pulite in poi.

Non sono un difensore del CAF, hanno un’enorme responsabilità politica per quello che è avvenuto in quegli anni, ma  con Mani Pulite  è stata decapitata una classe dirigente che riusciva a muoversi con un attimo di autonomia in campo internazionale. Poi  in quegli anni è stata svenduta l’industria  di stato, l’ IRI, per intenderci, peculiarità italiana, sono state poste le basi per quella Delega esterna, la sudditanza, prona , e autolesionista, a poteri esterni. Perché da soli “ non ce la facciamo” a diventare un paese moderno…..

Un’interiorizzazione di  sudditanza coloniale. Quello che avviene può essere capito attraverso la sua temporalità e attraverso la collocazione geografica.

Per me questo è l’orizzonte all’interno del quale si muove questa latitanza eccellente.

Quando l’hanno arrestato mi sono ricordato un fatto ,una nota biografica che forse può far capire come procedono queste dinamiche.

Perugia 1983, credo febbraio , o marzo al massimo. Io studente. Location  “ Il Califfo” un locale all’inizio di via Dei Priori.

Al tavolo a berci una birra , io due amici abruzzesi, una nostra amica di Monaco di Baviera, e un cecoslovacco, un austriaco, e un tedesco, studenti all’Università degli Stranieri.

Io incuriosito mi siedo accanto al cecoslovacco , attacco bottone, aveva fatto il servizio militare nei carristi.

Tutto ok  finchè  non gli chiedo il suo indirizzo, a Praga, per andarlo a salutare a luglio. Effettivamente sono stato in Ungheria  e Cecoslovacchia quell’anno. Per  avere un contatto in loco

Si irrigidì palesemente, cosa strana, tra giovani, non voleva si agitò subito…..

Capì il giorno dopo quando incrociai l’austriaco su corso Vannucci.

L’amico era figlio dell’addetto commerciale dell’ambasciata Cecoslovacca a Berna , Svizzera.

Tutta la sua famiglia aveva chiesto asilo politico in occidente.

Il padre a tutela della loro incolumità aveva depositato documenti assolutamente confidenziali, in caveau di qualche banca svizzera.

Se fossi andato a cercarlo a quell’indirizzo di Praga, uno strano indirizzo alfanumerico , forse falso, sicuramente avrei avuto problemi.

L’austriaco mi sconsigliò vivamente.

Molto probabilmente, la latitanza  di Matteo Messina Denaro è stata garantita da qualcosa , assolutamente importante e coinvolgente a livelli altissimi, tanto da decretare la condanna a morte di Falcone e Borsellino,

per intenderci, la famosa agenda rossa.

Per concludere , quando leggo un post di Roberto Saviano , del 25/09/2023, in cui si asserisce che “ L’Italia continua a essere un Paese a vocazione mafiosa” penso che Robertino si sia fumato il cervello.

Le mafie , il loro prosperare il loro permanere, il loro amministrare territori, non si basano su una vocazione antropologica. Il loro infiltrarsi nella società, corrompendola, trovano le basi e la ragion d’essere, in quella

 area di opacità di cui parla Stefania Maurizi, quando racconta la storia di Julian  Assange.

La corruzione si scopre e viene perseguita, gli esecutori  condannati, i mandanti non si conoscono però , perché forse  testimoni di intrecci indicibili.

Dalla strage di Portella della Ginestra ai giorni nostri, passando per gli anni di piombo, stragi di mafia. Una scia di sangue di cui non si conoscono i veri responsabili, quelli che sono a monte di tutto.

 


 

giovedì 12 ottobre 2023

Migranti di Leonardo Elia

La migrazione dalla Tunisia , così massiccia, ha delle caratteristiche completamente differenti  da quella  “ libica” a cui siamo stati abituati fino ad ora.

Con i nostri tentativi di accordarci con il governo di Tripoli, riconosciuto dall’ Onu, ma non eletto da nessuno, nella gestione del traffico di esseri umani dalle coste meridionali del Mediterraneo.

I finanziamenti che noi elargiamo, in gran parte servono a pagare la protezione esercitata da milizie, un vero e  proprio “pizzo”, a un gruppo di potere che in pratica amministra pochi kilometri quadrati. Inoltre permettendo e legalizzando un lucroso mercato nero di idrocarburi verso il nostro paese.

Questo flusso ha delle peculiarità importanti: prima di tutto la provenienza, principalmente francofona, per il percorso, dalla frontiera nigerina, non più attraverso la Libia, il confine è stato chiuso dalle forze del generale Haftar, l’uomo forte della Cirenaica, ma invece attraverso l’Algeria, dotata  di un controllo dei confini e dello “spazio” importante, che fino a poco tempo fa non permetteva attraversamenti e transiti  di nessun tipo.

Quello che è inquietante, che tutto avviene alla luce del sole, con bacheche di annunci, praticamente pubblici sui social con tanto di foto di barchini in costruzione, posti disponibili e costi, e principalmente recapito  telefonico di chi organizza.

Colpisce lo stupore delle nostre autorità, italiane e non solo, che  sembrano cadere dal pero, stupore impotente, visto che  potrebbero chiedere a Facebook di chiudere queste pagine, o passare alla polizia tunisina i contatti dei trafficanti. Una cosa deve esser ben chiara, non è un servizio al viaggiatore, non è la richiesta che crea la tratta , ma l’esatto opposto.

In più il tragitto attraverso l’Algeria, rispetto a quello attraverso la Libia, è molto veloce, liscio, e in più passa vicino a siti estrattivi dell’Eni…… Giorgia non poi non sapere.

L’ignoranza è colpevole…..

I governi subsahariani, contrastano queste pratiche anche con l’aiuto di chi è tornato indietro deluso, o spesso, specie dalla Libia, traumatizzato.

Questi paesi ,poi sono gli stessi, che, in maniera irrituale, con colpi di stato, vogliono aprire  un nuovo capitolo della loro storia,  una reale decolonizzazione, e una gestione diversa ,autonoma, delle loro risorse, che li  faccia uscire da un stato di sottosviluppo endemico.

E’ facilmente intuibile che dietro tutto questo c’è una regia, che si basa, non solo, sull’immagine che ha ancora l’Europa su questa marea di migranti adolescenti, sono minorenni per intenderci,

ma anche sull’ apparente incapacità che hanno le istituzioni del vecchio continente a dare una risposta adeguata.

D’altra parte le  ONG tedesche, molte finanziate dal Partito dei Verdi, affollano il Mediterraneo con le loro imbarcazioni e contemporaneamente  ci creano problemi di redistribuzione in Europa, con blocchi a Ventimiglia e al Brennero….. beh se pensi male fai peccato ,ma la imbrocchi.

Fermo restando, sono un velista, nessuno va lasciato in mare.

Perché quindi questa colpevole inazione, da parte del nostro governo e da parte dell’Unione Europea? Forse perché rientra in una politica di compressione salariale portata avanti da tutto l’Occidente collettivo. I migranti  sono manodopera servile. Vedi la raccolta dei pomodori a  Foggia, vedi gli agrumi in Calabria, il tutto gestito dalla malavita .

Per comprendere  questa storia, c’è bisogno di individuare  un comune denominatore, che sono le mafie, semplicemente….. il cui operato risponde ,come sempre succede, e non solo in Italia, a interessi di livello molto più alto.

Ipotesi: questo aumento dei flussi, può essere dovuto al voler fare cassa visto il cambio di rotta in molti paesi subsahariani?

Ne parleremo   presto, ma vi invito a leggere qualcosa, a sentire su youtube di Thomas Sankara,  presidente deposto e ucciso nel 1987 del Burkina Faso… un campione del panafricanismo.

 

lunedì 9 ottobre 2023

Aspri combattimenti si stanno svolgendo tra miliziani di Hamas. Intervento di Leonardo Elia

Aspri combattimenti si stanno svolgendo tra miliziani di Hamas, infiltrati dalla striscia di Gaza, e l’esercito israeliano.

La striscia di Gaza è territorio della lunghezza di non più di 25 miglia con una densità di popolazione tra le più alte al mondo,  da cui non si può praticamente uscire ed entrare per ragioni di sicurezza. In pratica un campo di concentramento a cielo aperto.

Immaginatevi il livello di rabbia che si è accumulato lì dentro. Non posso non essere d’accordo con Moni Ovadia, quando parla di un approccio coloniale dello stato di Israele nei confronti della popolazione araba,

culminato con l’intervento della polizia  all’interno della moschea di Al Aqsa, e sulla Spianata delle

Moschee ,quasi un sacrilegio. Il motore “politico” di tutto ciò è Hamas, organizzazione fondamentalista sunnita , collegata ai Fratelli musulmani. Nota bene che i palestinesi, alla fine della II guerra mondiale, erano di gran lunga i più laici all’interno del mondo arabo.

Il primo ministro  israeliano Benjamin Netanyahu ha  deciso di applicare l’articolo 40 ,della legge fondamentale che introduce lo stato di guerra.

Israele sotto attacco, presa alla sprovvista quasi  un 11 settembre….

Io ho qualche dubbio però.

Come è possibile che il Mossad ,uno dei servizi segreti più efficenti al mondo non abbia capito nulla?

Non si sia accorto dei preparativi, con l’accumulo di un’enorme quantità di razzi, ne sono stati lanciati in queste ore migliaia verso obbiettivi in Israele? Non si è accorto dell’arrivo di armi dall’Ucraina, anche di armi frettolosamente lasciate dagli americani in ritirata dall’Afganistan.

Non ho fiducia dei dirigenti di Hamas quando ringraziano l’Iran del loro, presunto, aiuto, tanto più che l’appoggio che il governo degli Ayatollah è per adesso solamente verbale, con gli Hezbollah  libanesi fermi, loro si sciiti e notoriamente filoiraniani. Con l’esercito israeliano che accumula forze ai confini del Libano. Aspettano un pretesto, come aspettano un pretesto gli americani che hanno mandato un gruppo navale, con portaerei in zona. Non certo per Gaza.

Che cosa può essere  meglio di una guerra, per Netanyahu per compattare un paese, il cui governo è in netta crisi di consenso, dopo mesi di grandissime manifestazioni che chiedevano le sue dimissioni?

Il nemico serve anche a questo.

Per concludere mi ricordo che mi disse un caro amico, libanese, maronita, Antoine.

Gli Hezbollah, sono fatti, sono costruiti, per risolvere i problemi interni di Israele, sono i nemici, né più ne meno di Hamas, e della galassia fondamentalista palestinese

 

mercoledì 9 agosto 2023

Putin - Intervento di Leonardo Elia

Situazione in Ucraina: controffensiva in situazione di stallo, perdite elevatissime dell’esercito ucraino, senza risultati, poveri ragazzi!

I famosi “ game changer”,  gli armamenti  che l’occidente ha inviato, tanto decantati dalla nostra stampa ,non hanno  per nulla  cambiato l’ evoluzione del conflitto.

I proclami di aiuto incondizionato,” fino all’ultimo ucraino” non valgono più…perché gli ucraini stanno finendo.

Dovrebbe solo vergognarsi chi si è espresso in questi termini….

Di fronte al fallimento  della Nato anche da un punto di vista militare, oltre che politico, si sta svolgendo una  guerra mediatica che può avere un peso enorme .

Segni di stanchezza da parte degli Usa.

Non esprimo giudizi ,sarebbero durissimi, su Zelensky e il suo entourage.

Che ti puoi aspettare da gente che fa  monumenti a Stepan Bandera!

Con il rischio di essere lasciato in tronco dai suoi mentori occidentali, come il presidente georgiano Saakashili, che trascinò il suo paese esattamente 15 anni fa, 08/08/2008, in una guerra con la Russia, ispirata dai soliti noti.

Torniamo a noi

 Si stanno intensificando gli attacchi di droni sul territorio russo, anche a Mosca!

Non lanciati dall’Ucraina, manovrati  al di qua del confine. Una quinta colonna . L’attentato alla figlia di Dughin è  stato uno shock, gli ultimi accadimenti rischiano di trasformarsi in un’inquietudine ,corrosiva per il consenso a Putin.

E non nella direzione che noi occidentali ci prefiguriamo.

Non è in gioco se continuare l’ Operazione Militare Speciale, ma come continuarla.

In vista delle elezioni del 2024, con un Putin che si ripresenta.

L’ammutinamento della Wagner, più o meno  presunto, per me gestito bene da Mosca, che non lo ha trasformato in un bagno di sangue, vuol dire qualcosa.

Sottolineo che la Wagner, seppur contractors, hanno conquistato dopo duri combattimenti  Bakmut , e serve alla Federazione per consolidare la presenza oltremare, Sahel, dove non può farlo direttamente.

Anche la rimozione del generale Popov,e non si vede più anche il  generale, Armageddon,  Surovkin, .

 

 Gente di spessore e con seguito popolare, che aveva  criticato in maniera esplicita l’operato dei vertici militari.

Quest’ultimo sarà ricevuto ,la fonte è  un’analista di Limes, dal presidente  in persona.

Tutti questi rientrano nella categoria dei  “Patrioti arrabbiati” che vorrebbero un’incisività maggiore sul campo , accusando i loro capi di aver  avuto una condotta troppo poco energica  nel conflitto.

A loro corrispondono tutti i partiti ipernazionalisti, e siamo tornati alle elezioni del 2024, e al consenso di cui ha bisogno Putin per la rielezione.

Che incarna , quella parte della popolazione, e degli apparati che non vorrebbero troncare completamente con  l’Europa.

Rappresentano la Russia, che si sente europea, eredità di Pietro il Grande, di Caterina.

E gli americani  sanno, perfettamente che il successore di Putin molto probabilmente,sarà un nazionalista, a capo di un paese con 6000 testate nucleari.

D’altra  parte gli attacchi, sempre più frequenti, con droni marini, guidati dall’intelligence occidentale  , a infrastrutture e navi in territorio russo , complicano la situazione. 

Superamento dell’ennesima linea rossa, provocazioni  , valore mediatico più che altro,  per influenzare  l’opinione pubblica non solo  dei  paesi in conflitto .

E  spingere  i russi chiudere l’accesso al mare di Kiev? Prendere  Odessa?

Sarebbe questo il salto di qualità che nessuno vuole, con perdite maggiori,  con una Federazione che ha avuto bisogno solo di una mobilitazione parziale. Tenendo abbastanza lontano la società da una guerra vissuta, subita. Emergerebbero , amplificate le differenti visioni   che le collettività, tutte, hanno di se stesse.

E noi dell’Occidente collettivo  abbiamo instillato nelle menti dei russi che questa è una guerra esistenziale.

Ricordate la definizione della guerra metafisica del Patriarca di Mosca?

Ci sarebbe sicuramente un salto di qualità, non positivo, per noi….per tutti

 

Info link 

https://giubberosse.news/2023/07/23/di-qua-e-di-la-del-fronte/ 

https://www.youtube.com/watch?v=qlBy7-E-Mf4


lunedì 24 luglio 2023

Andrea Purgatori ... un unico neo! Intervento di Leonardo Elia

Andrea Purgatori ... Nulla da eccepire sul professionista, un grande professionista. Ho seguito Atlantide, La7, con assiduità, anche le repliche. Giornalismo d’inchiesta, con una cura delle fonti notevole,  a tutela dell’ascoltatore, e anche dell’autore.

Se si toccano argomenti sensibilissimi è essenziale.

Quando si entra negli angoli bui della storia repubblicana.

In tutto ciò, un unico neo,  pensato rileggendo quello che dice Stefania Maurizi , il rumore di fondo  pensando al caso Assange.

L’opacità del potere.

Purgatori si è interessato a  tutto ciò, in maniera efficacissima,  casi che sono collocati  in un passato anche prossimo, e che  menti attente possono riconoscerne le proiezione nell’attuale.

Questa  caratteristica del potere,  è diventata, negli ultimi anni , sempre più  rilevante  e pervasiva, tanto da far pensare che le nostre società vivano ora, in un vera emergenza democratica, e si stiano allontanando dall’ alveo dello stato di diritto.

Questo è il problema dell’oggi, un problema reale.

Su tutto ciò il Nostro non si è allontanato dalla narrativa istituzionale, e questo non può non saltare agli occhi.

 



mercoledì 12 luglio 2023

Perché è giusto lottare per Assange? Intervento di Leonardo Elia

Non sto qui a elencare tutte le  “stazioni” del calvario di Julian Assange da quando è stato attenzionato  dai poteri  forti di mezzo mondo per aver reso pubblici dati sensibilissimi , secretati.

Caporedattore del sito web WikiLeaks, pubblica documenti sulla guerra in Iraq, Afganistan, Yemen,e  molto altro, portando a conoscenza spesso   crimini di guerra orrendi,   atti che definire spregiudicati è poco, che incidono tragicamente nella vita di popoli interi.

Ora si trova nella prigione di Belmarsh in Inghilterra, in attesa dell’estradizione  negli U.S.A. , dove lo attende una condanna a 150 anni complessivi  di reclusione, per alto tradimento.

Per questo si è formato un movimento in tutto il mondo, che si oppone alla sentenza della Corte suprema del Regno Unito che vuole dare corso  alla richiesta americana .

Perché è giusto lottare per Assange?

Perché siamo in democrazia, rispondo io.

E’ la democrazia non può convivere, per sua natura con un sistema politico che si basa sull’opacità.

Le autocrazie, le dittature fondano il loro potere sulla assenza di trasparenza.

La democrazia per sua definizione è cosa differente.

Dovrebbe….

Quello che emerge però è un potere fobico, che perseguita  chi lo smaschera .

E lo fa ovunque, esprimendo la sua forza  anche attraverso altri  governi, come quello svedese ,britannico, equadoregno, per fare alcuni esempi.

A questo punto l’autorevolezza dei governi implicati nel caso Assange , come portatori di valori universali ,la tutela dei diritti umani su tutti, cade.

Il re è nudo.

Non dobbiamo andare molto lontano da noi  per avere conferme  di quello che ho detto.

In Italia per una lunghissima stagione di delitti, stragi, tentativi di golpe,  depistaggi, dalla fine della guerra in poi si trovano gli esecutori, ….mai i mandanti.

Significa che la nostra democrazia, uscita da una guerra devastante e fraticida, e che si basa su una Costituzione meravigliosa,  non è trasparente.

“Conditio sine qua non” per definirsi tale.

E questa opacità, è un dato di fatto tanto importante, che è costato la vita a Enrico Mattei, quindi Pasolini e De Mauro, a  magistrati e servitori leali dello stato, a migliaia di cittadini( gli anni di piombo), ha  permesso anche latitanze decennali.

Assange ha  palesato questa oscurità , per questo deve scomparire, lui e la luce che ha illuminato l’invisibile.

Chi gestisce il potere non fa autocritica, anzi lo spazio del non detto aumenta sempre di più.

E tutto ciò è preoccupante. (L.E.)

martedì 4 luglio 2023

Per avere le idee chiare su quanto accaduto in Russia dal 24 giugno al 26 giugno 2023. Intervento di Leonardo Elia

Per aver una visione obbiettiva di quello è successo in Russia dal 24 giugno al 26 giugno c’è stato bisogno di qualche giorno.

Decantare per capire.

La “sollevazione”  della Wagner , e la sua marcia su Rostov, importante per la  logistica della guerra in Ucraina, scaturisce dalla volontà delle autorità  russe  di scioglierla.

 Sic et simpliciter.

Quindi un combattente di questa unità privata poteva scegliere tra tornare a casa, andare all’estero, o entrare nei ranghi del Ministero della Difesa russo.

Il problema si è posto perché questa compagnia di “mercenari”, a costo di perdite importanti, ha conquistato Bachumt,e  il suo proprietario, Prighozyn,  così si è visto sfilare dalle mani uno strumento importante che lo aveva reso molto popolare.  Alcuni analisti parlavano di un suo possibile ingresso in politica.

In più nei mesi precedenti non aveva lesinato critiche, espresse anche in maniera molto offensiva al ministro della difesa Sojgu e al capo di stato maggiore Gerasimov.

Cosa degna di nota che loro in quei giorni non sono mai apparsi in pubblico, non hanno fatto dichiarazioni, e hanno mandato a convincere l’oligarca ribelle a  tornare sui suoi passi ,il vice capo di stato maggiore.

Non bisogna dimenticare che sono ai vertici di un apparato , il Ministero della Difesa della FD, presente sul territorio in maniera capillare, e di fatto potentissimo.

  Quello che è successo, compresa la marcia di qualche migliaio di effettivi della Wagner, che ha sfiorato Voronez, in direzione di Mosca, ha prodotto eccitazione, da noi.

Gli Stati Uniti, hanno sospeso per un paio di giorni le sanzioni che stavano per essere inflitte a questa società, e al suo patron, diventato da criminale che assolda criminali, in riferimento al reclutamento nelle carceri, a paladino della libertà.

Molti in occidente, governi ma anche mass media, hanno sperato, che questi accadimenti fossero lo step iniziale di un movimento che indebolisse il potere di Putin.

Non è successo nulla di tutto questo.

Si può dire che questa azione dimostrativa, perché di questo si tratta, non ha mosso  il consenso al presidente della Federazione Russa, e quindi alla sua politica, questo testimoniato dalle immagini dell’area occupata dai  “musicisti” nella città di Rostov.

E’ stata gestita bene ,perché a fronte di un’intervento pesante, da parte dell’ Armata Russa,con la possibilità di un vero e proprio bagno di sangue, le perdite di vite umane sono state esigue.

I morti ci sono stati purtroppo, ma se non si fosse trattato con gli insorti nella giusta maniera, come grazie a Dio è successo, poteva dare inizio a momenti di grande instabilità.

E questo a noi occidentali non conviene, per le testate atomiche  presenti sul territorio russo, e anche, io di questo ne sono certo, se si indebolisse  il potere di  Putin , sicuramente  sarebbe sostituito da qualcuno più nazionalista,più estremista, cosa non buona per noi.

Tra l’altro fonti  vicine a importanti agenzie Usa hanno hanno  fatto trasparire preoccupazione  per le possibili conseguenze degli accadimenti di quei giorni.

Non bisogna dimenticare che la federazione Russa è in guerra.

Qualcuno all’interno degli apparati russi sicuramente sapeva quello che Prighozyn aveva in mente, e credo che indagini accurate  siano iniziate. Le notizie che si sono rincorse sul possibile arresto del gen. Surovkin, ex comandante delle operazioni in Ucraina, successivamente smentite, denotano un’attenzione particolare

  in questa direzione.

Che poi questo possa essere prodromico a un cambiamento degli assetti interni al Ministero della Difesa russo, in un’ottica di maggiore controllo da parte governativa solo in futuro lo si potrà dire.

Di fatto Prighozyn si dice che sia  a Minsk la Wagner continua la sua opera per conto del suo stato di rifermento in giro per il  mondo, la gran parte si è acquartierata in Bielorussia, addestrando le locali forze armate, forte della sua grande esperienza sul campo in Ucraina.

E polacchi e i baltici intanto si agitano….. 



martedì 27 giugno 2023

Una parola: Brics di L.E.

BRICS, è un’acronimo ideato  da Jim  O'Neil, ex Chief  Economist della Goldman Sachs, nel lontano, ormai,2001. E’ una definizione nata per accomunare  cinque stati  ,Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, molto eterogenei, sulla base di un ipotesi di sviluppo, futuro. Tra il 2014 e il 2015 abbiamo assistito alla creazione del New Development Bank ( NDB) e  Contigent  Reserve  Arrangement, alternative a FMI e alla Banca Mondiale. Ricordo comunque la malcelata ironia di Dario Fabbri, noto analista geopolitico,  quando sottolineava, l’evanescenza di una  definizione dal punto di vista degli equilibri internazionali , perché  accomuna paesi con storie, quindi anche traiettorie, completamente differenti. Jim O’Neil, sconta secondo per me i limiti della sua formazione, economicistica, inadeguata, nel definire fenomeni molto complessi, come una comunità  vede se stessa, specialmente  in rapporto con le altre. Per concludere Lucio Caracciolo, autorevolissimo direttore di Limes, Rivista Italiana di Geopolitica, ama dire che per capirne qualcosa in questo campo, bisogna conoscere la storia,  la  geografia e  la  letteratura del paese  oggetto di interesse. Faccio notare come  nella scuola italiana, queste discipline, siano state di fatto, emarginate.

Ma  l’Operazione Militare Speciale, e le immediate e crescenti sanzioni alla Russia , hanno prodotto cambiamenti importanti, difficilmente prevedibili con l’ approccio semplicistico, solo economico finanziario, a cui la narrazione dominante ci ha abituati.

Punto primo : l’economia russa non è collassata.

Ha aumentato gli interscambi commerciali con la Cina e con altri paesi, non G7.

Punto secondo:  crescono gli scambi non in dollari, cercando di creare  piattaforme finanziarie alternative al SWIFT, a cui non possono accedere paesi sia sanzionati come, oltre la Russia, l’ Iran, grande produttore, anche di idrocarburi. Inoltre Il prezzo dell’oro sta aumentando in maniera importante, perché bene rifugio, ma anche perché le banche centrali  lo acquistano per  garantire le proprie valute.

Hanno fatto richiesta di adesione in molti ,ufficialmente Algeria, Argentina e Iran.

Gli Stati interessati alla membership sono Afghanistan, Arabia Saudita, Bahrain, Bielorussia, Egitto, Indonesia, Messico, Pakistan, Siria, Venezuela e Zimbabwe, oltre alla Tunisia apparsa  in questi giorni. Per altro l’Egitto, insieme a Bangladesh, Emirati Arabi Uniti e Uruguay, fa già parte della Nuova Banca di Sviluppo, mentre hanno partecipato a riunioni dei ministri degli Esteri dei BRICS gli omologhi di Kazakistan, Nicaragua, Nigeria, Senegal e Thailandia. Per non parlare della Turchia, membro NATO.

C’è qualcuno che inizia a pensare ad un’alternativa,  parziale, agli albori , al dollaro come valuta di rifermento degli scambi commerciali. Intervenendo  tre mesi addietro a Nairobi in occasione della quotazione di Laptrust Imara (REIT) al Nairobi Securities Exchange (NSE), il presidente Ruto ha spiegato che una delle misure che il suo governo ha ottenuto è quella che permette agli importatori di petrolio di acquistare il greggio con Scellini Keniota  anziché dollari

Scusate se è poco!

Si può già intravedere  agli albori ,una perdita importante di rendita di posizione, da parte della valuta USA.

Il superamento anche dei limiti di una definizione basata su criteri puramente  economico-finanziari,

  che trae origine da eventi politici, drammatici( una guerra!), che mettono  in movimento una faglia, che non è solo un concetto geologico, ma riporta alle relazioni, mai statiche, tra stati.

Qui stà il bello…. il Sud Africa, dichiara la non applicazione del mandato di arresto internazionale della corte penale dell’Aja, per Wladimir Putin,  nel caso partecipasse  alla riunione dei rappresentanti dei Brics, ospitata dal paese africano.

Tra l’altro lo stesso paese che a capo di una delegazione di leaders  africani visita Kiev e Mosca, per sottoporre ai belligeranti un’ipotesi  di trattativa, in vista di una pace. I paesi africani sono fortemente preoccupati dal crollo delle esportazioni di derrate alimentari dovuto a questa guerra.

L’India che apertamente i acquista  idrocarburi non tenendo in nessun conto le sanzioni,  quindi anche dalla Russia,o l’Arabia Saudita, che diminuisce l’estrazione del suo petrolio ,per tenere alti i prezzi  in barba agli inviti USA che vanno nella opposta direzione. Non solo, lo scambio di ambasciatori tra l’Arabia Saudita e l’ Iran” rogue state”  per eccellenza, fa ben sperare in vista della fine della  guerra civile che insanguina il mondo islamico,tra Sciti e Sunniti. Il primo risultato , finalmente, è un cessate il fuoco in Yemen. Per non parlare di Lula e delle esternazioni di vari paesi dell’ America Latina. Sembra che si stia assistendo ad un cambiamento epocale, di paradigmi in geopolitica. D’altra parte noi “occidentali”, ne dobbiamo essere ben consci, abbiamo dato, negli ultimi quattro secoli al mondo , dei valori importantissimi e fondamentali, come la democrazia e i diritti universali dell’uomo, tutto immateriale, però , mentre ci siamo appropriati, di  mano d’opera e risorse, grandezze  assolutamente materiali. Le nostre regole vanno sempre condivise, e non imposte, e forse sta iniziando nostro malgrado a cambiare qualcosa. Non so come la rivolta della Wagner , con il conseguente pericolo di guerra civile in Russia, anche se rientrato, possa influire sulla sua autorevolezza , uno dei paesi capofila di questo processo. Un fatto è certo, l’attivismo di molti stati su questi temi , in un’ottica di differente visione dei rapporti economici, e quindi politici,  è il dato cogente, e noi non possiamo far finta di niente.

Mi  permetto una chiosa su Enrico Mattei. Lui   aveva intuito che lo sviluppo di un’Italia, uscita con le ossa rotte dalla guerra, passava da una politica estera che vedesse nell’autonomia, da poteri ester(n)i,  il soddisfacimento delle nostre esigenze energetiche. Il fatto rivoluzionario sta nella condivisione di questo con i paesi in via di sviluppo, i paesi produttori di materie prime. Tutti sappiamo la fine che ha fatto questo grande uomo. Il governo Meloni ora, il governo Draghi prima , hanno intitolato a lui un “ piano”  che permetta di superare la crisi di approvvigionamento che soffriamo ora con la caduta delle forniture russe. Proclami , risultati pochi, io sono pessimista. (intervento di Leonardo Elia)

martedì 20 giugno 2023

Biodiversità e sistemi complessi - Intervento di Leonardo Elia

La diversità biologica o biodiversità, in ecologia, è la varietà di organismi viventi nelle loro diverse forme, e nei rispettivi ecosistemi. Secondo il Glossario Dinamico ISPRA-CATAP, per biodiversità entro un determinato ambiente si intende appunto la varietà di organismi viventi in esso presenti.

I suoi cambiamenti, come adattamento  a variazioni ambientali.

Quindi un sistema complesso.

Cosa si intende per sistema complesso?

Un sistema complesso è un sistema dinamico composto da molti sottosistemi che interagiscono tra loro tramite relazioni non lineari, rendendo incerta l'evoluzione del comportamento del sistema nel tempo.

La natura è un sistema complesso, e la sua biodiversità, con il suo mutare, è una espressione delle dinamiche che la animano che bisogna per comprendere , osservare da prospettive differenti.

Difficoltà nel prevederne l’evoluzione, in una cultura ,quella all’interno della quale siamo saldamente ancorati, che non accetta l’imprevisto. Lo rifugge.

Così funziona la Natura, così funzioniamo noi, il nostro organismo, la nostra  mente, che sono un tutt’uno, influenzandosi  vicendevolmente.

Identico discorso per le nostre collettività, condizionate  da molti fattori che agiscono  variandone la traiettoria storica, con spesso esiti  non previsti.

Tutto si capisce a posteriori, ma spesso è troppo tardi.

Noi invece pretendiamo di ridurre tutto ad un rapporto causa effetto, non considerando il contesto all’interno del quale i fenomeni si sviluppano e pretendiamo che  tutto  si adatti ai nostri criteri di analisi e non viceversa. Questo  nelle scienze della natura , come nelle scienze sociali ,influenzando pesantemente la nostra operatività, quindi anche la politica.

Qui è il vero  problema. Che fare?

OGM CHE FARE? intervento di L.E.

Nel decreto siccità, il governo ha sdoganato la sperimentazione in  pieno campo degli organismi geneticamente modificati. Argomento al centro di un dibattito accesissimo, in ambito scientifico, e non solo. La  selezione degli esseri viventi  affonda nella notte dei tempi, da quando gli uomini hanno incominciato ad allevare piante spontanee  e animali selvatici, modificandoli generazione dopo generazione, e rendendoli via via più funzionali alla propria  sopravvivenza . Contadini , allevatori, hanno fissato i caratteri che ritenevano interessanti, di generazione in generazione, adattando il loro operato ai cambiamenti dell’ambiente in cui vivevano. Con l’ aumento delle conoscenze scientifiche, e relativi applicativi tecnologici, in  incremento vorticoso, negli ultimi anni, la ricerca in questo campo, si è spostata, in laboratori specializzati, legati al mondo accademico,   in sinergia con multinazionali , che detengono fette enormi di mercato. Risultati impressionanti: batteri  geneticamente modificati che  producono farmaci, su tutti l’insulina, piante più resistenti ad avversità climatiche, siccità per esempio ,o meno esposte all’attacco di parassiti. Questo però mi porta ad alcune considerazioni importanti. Con le tecniche attuali possono  essere  trasferiti  geni tra specie filogeneticamente distanti,  piante e animali, batteri etc.

Non sono più i territori i protagonisti, ma invece vige un approccio centralizzato, di  più, fortemente centralizzante che  diminuisce la biodiversità, che invece è plasticità. In passato l’agricoltura si adattava all’ambiente, con queste innovazioni è l’ambiente che si deve adattare all’agricoltura con un’impiego  importante della chimica in  campagna, per esempio. Si impone una discussione di carattere etico, su basi scientifiche, per studiare le possibili conseguenze dell’applicazione di queste tecnologie  sugli ecosistemi e quindi sulla nostra salute. Le collettività devono  pretendere autorevolezza dalle istituzioni in cambio della delega loro conferita. (Intervento di Leonardo Elia)

Lecce ha il nuovo sindaco ... Intervento del Dott. Leonardo Elia

Elezioni amministrative Lecce ha il nuovo sindaco, la senatrice Adriana Poli Bortone, e a breve si insedierà il nuovo consiglio comunale, e ...