lunedì 8 gennaio 2024

Omega 3. Intervento del Dott. Leonardo Elia

 Gli Omega 3 sono acidi polinsaturi, essenziali, e sono tre, che si differenziano, per la lunghezza delle catene degli atomi di carbonio:

1 Acido alfa linolenico, il più “corto” una catena di 18 atomi di carbonio, presente in natura, in molti olii vegetali, come quello di lino, di canapa, di colza, nelle noci.

2 Epa, acido eicosapentaenoico, a 20 atomi di carbonio

3 Dha docosaesaenoico, a 22 atomi di carbonico.

Mentre il primo si trova ,in molti olii vegetali, gli altri due, DHA ed EPA, li assumiamo alimentandoci, di pesce grasso, il pesce azzurro per intenderci, che li concentra , nutrendosi di alghe che invece li sintetizzano.

DHA ed EPA sono quelli veramente essenziali, quelli che ci servono.

L’ Alfa linolenico per servirci lo dobbiamo “allungare” , attraverso due enzimi , una Elongasi e una Alfareduttasi, che non sempre sono efficaci.

Questa può essere una criticità per i vegani, perché integrare la propria alimentazione con olio di lino,o mangiare pesce azzurro, non è necessariamente la stessa cosa.

Che cosa li caratterizza e cosa spiega la loro importanza per la nostra salute?

Prima di tutto il fatto che sono degli acidi grassi , per così dire lineari, non a struttura rigida , proprio perché polinsaturi, liberi di fluttuare, di muoversi, e rendono la parte più importante delle nostre cellule , la membrana cellulare, efficiente, in rapporto con il mondo che la circonda. Ne  favoriscono gli scambi con l’esterno.

Per capirci è tutto l’opposto di quello che fanno i grassi trans, idrogenati, che se assunti in quantità, il trash food, sono pericolosissimi per la nostra salute.

L’unità, in questo caso la cellula, assume importanza maggiore se la si osserva in rapporto con il mondo che la circonda, come ognuno di noi con la comunità di appartenenza.

Ma questa è un’altra storia.

Gli omega 3 sono  fondamentalmente antinfiammatori, bilanciando ‘ attività degli omega 6 che se assunti in quantità consistente sono proinfiammatori, attivanti l’infiammazione.

Dico solo che l’acido Arachidonico, il padre di tutti i mediatori dell’infiammazione è un omega 6.

Un assunzione continua di omega 3, riduce in maniera sensibile gli episodi di broncospasmo in soggetti predisposti.

Per cosi dire operano uno “ switch” indirizzando la nostra chimica verso orizzonti più favorevoli per la nostra salute.

Come una riduzione di insorgenza di aritmie, migliorano la fluidità del sangue, azione anticoagulante, attività antinfiammatoria in generale.

Il Dha migliora le performances del sistema nervoso centrale, in malattie neurodegenerative, attenua i sintomi del deficit di attenzione/iperattività, ADHD, nei bimbi e non solo, ne viene consigliata l’assunzione alle donne incinte.

Tutti questi  benefici  possono essere compresi con il miglioramento della attività della membrana cellulare, della sua permeabilità,  importantissima nei neuroni…. che devono fare rete, comunità.

Fanno bene perché noi siamo “membrana”.

Abbassano i trigliceridi, se alti, regolando i livelli di lipoproteine, aumentando quelle ad alta densità, HDL. Non agiscono in maniera concreta sul colesterolo però.

Proteggono l’endotelio arterioso, con un benefico effetto in caso di sindrome metabolica.

Utilizzatissimi dagli sportivi, per il loro potere antinfiammatorio.

Mi si impone una chiosa, anzi due.

Non sono antiossidanti, perché un antiossidante , ritarda o inibisce l’ossidazione di un'altra sostanza degradabile, diventando “neutro “ inattivo.

Gli omega 3 sono un target elettivo dei radicali liberi, si ossidano, ma si trasformano in sostanze tossiche, come gli acidi grassi trans.

Vanno protetti a loro volta.

In natura sono presenti come trigliceridi o  fosfolipidi e noi li assorbiamo , come i grassi, vitamine lipofile, attraverso la via dei chilomicroni emulsionati dalla bile.

Processi rallentati da terapie con alcune classi di farmaci, come i gastroprotettori.

Buona parte dei prodotti commerciali, sono esteri etilici , prodotti di distillazione dell’industria del tonno, che seguono un’altra via di assorbimento, molto meno efficiente.



martedì 2 gennaio 2024

Reishi. Intervento del Dott. Leonardo Elia

 Nome botanico Ganoderma  Lucidum , un basidiomicete.

Saprofita , si nutre del legno in decomposizione, di quercia e castagno.

A noi interessa perché è  un micoterapico , un fungo medicinale.

i funghi esplicano la loro azione sul sistema immunitario , modulandone la risposta.

Tradizione orientale principalmente.

Il Reishi nello specifico è conosciuto e utilizzato in Cina e Giappone da migliaia di anni, e nei loro trattati medici era uno dei dieci rimedi più importanti.

I suoi principi attivi più importanti sono i seguenti:

1)     Betaglucani

2)     Proteine

3)     Triterpeni

 

Ai  primi si attribuiscono le spiccate proprietà  immunomodulatorie ,  regolatorie ed equilibranti il sistema immunitario, che ne fanno un grande alleato per la nostra salute. Ripristino equilibrio del TH1 e TH2, attiva la risposta dei macrofagi, monociti, attraverso l’interazione dei suoi betaglucani assorbibili, efficientissimi , con siti presenti sulla superfice della loro  membrana cellulare.

I betaglucani a lunga catena, non assorbiti, hanno azione prebiotica.

Quindi attività antivirale e antibatterica, sia in prevenzione ma anche in acuto, aumentando i dosaggi

Le proteine invece agiscono sul metabolismo, lipidico e degli zuccheri.

I triterpeni, acidi ganoderici,  sono epatoprotettori, sia da  danni da sostanze chimiche, alcool e farmaci su tutto  e da  virus, per esempio quelli dell’epatite

Questa classe di sostanze hanno anche nel  fegato attività antifibrotica, ne preservano la struttura.

Gli acidi ganoderici  inoltre limitano la liberazione di istamina.

Mi ripeto , azione “organizzatrice” del sistema immunitario con aumento delle capacità antimicrobiche, specie antivirale,  ridimensionando il sistema dei linfociti TH2, ipertrofico negli allergici.

D’altra parte il nostro fungo  esplica una azione antinfiammatoria agendo sull’asse ipotalamo surrene,  con aumento della secrezione di cortisolo, il nostro cortisone.

E’ evidente e importante che il Ganoderma  agisce ,sia nella prevenzione, quindi conservazione dello stato di salute e di benessere, sia nella guarigione, in maniera sistemica, in maniera profonda.

Usando una metafora musicale, le sue note si integrano perfettamente con lo spartito del nostro organismo.

E’ importante citare, solo citare però,  l’importanza della micoterapia  nelle problematiche oncologiche, sia come prevenzione, sia come integrazione , in  affiancamento alla  chemio e radioterapia, per ridurne gli importanti effetti avversi.

Per concludere non bisogna dimenticare che in genere i funghi, non solo quello di cui mi sono interessato ora, sono  delle spugne di inquinanti , specie quelli maggiori, come i metalli pesanti.

Per questo bisogna avere la certezza di lavorare e utilizzare prodotti sicuri, certificati, provenienti  solo da coltivazioni biologiche.


sabato 30 dicembre 2023

Influenza 2023. Intervento del Dott. Leonardo Elia

Come ho promesso con questo intervento  voglio spiegare come approcciare questa forma influenzale fastidiosissima,  con febbri alte, faringiti importanti e una tosse non produttiva, insistente.

Faccio una premessa però.

Non sto parlando del prodotto “pronto da prendere, pronto ad agire”, come dice la sua pubblicità, o di qualcosa del genere.

E’ un sintomatico è va visto nella sua giusta luce, decongestiona , abbassa la febbre un po’, fa passare il mal di testa, dolore alle ossa, per qualche ora.

Stop , null’altro.

Alleviare i sintomi è importante, ma bisogna sapere che l’infezione virale procede, come l’infiammazione collegata.

Alleviare i sintomi può essere importante, perché permette di lavorare, di continuare a vivere più o meno normalmente.

Altra premessa la febbre va trattata con antipiretici, quando supera i 38 e mezzo, perché è un nostro meccanismo di difesa, non va abbattuta troppo.

Detto ciò vi do la mia visione delle cose

Semplicissimo .

Prima di tutto, utilizzo di un estratto di Pelargonium  sidoides DC, ne ho già parlato, che ha un’effetto antivirale, perché blocca   l’adesione, l’ingresso, e la replicazione del virus.

Il miglior estratto è l’ EPs 7630, il prodotto è registrato come farmaco OTC.

Non dico il nome non mi va di fare pubblicità.

Santa madre AIFA lo autorizza in età pediatrica sopra i sei anni

Da prendere ai primi sintomi, prima si prende meglio è.

A questo punto va bene associare la  bromelina, titolo  enzimatico superiore alle 1000, 1500 GDU, se si sente, altra pubblicità, un “cactus “ in gola.

Stomaco vuotissimo , ottimo antinfiammatorio, antiedemigeno dei tessuti molli.

N acetyl cisteina, 600 mg, almeno una somministrazione al giorno, perché fa maturare la tosse e perché potente antiossidante.

Estratto di Pelargonio e Bromelina, non vanno presi se si è in terapia anticoagulante.

 La tosse è molto stizzosa?  Può aiutare uno sciroppino, omeopatico, omeopatia tedesca, Reckeweg , anche un cucchiaio ogni ora, per un paio di giorni o anche tre.

Se il catarro che producete si colora, è infetto, consultare il medico.

Per concludere accenno solamente, a prodotti a base di Reishi,  Ganoderma Lucidum , fungo medicinale , di tradizione orientale, che  presenta  , tra l’altro,  attività antivirale, e una potente azione immunomodulante.

Eccellente.

Me ne occuperò prossimamente in maniera più estesa nel mio blog.

Auguro a tutti un 2024 positivo.


venerdì 29 dicembre 2023

Quercetina. Intervento del Dott. Leonardo Elia

Polifenolo presentissimo in natura, capperi ,cipolle, broccoli solo per fare alcuni esempi.

Studiatissima, che ne riconoscono attività antinfiammatorie, antiossidanti,  di modulazione la risposta immunitaria e udite udite , antivirali.

La quercetina agisce sulle  proteasi del virus , in pratica inibendone l’ingresso nelle cellule attaccate, e quindi abbattendone la replicazione.

Studi ,pubblicati, in piena pandemia, spiegano , la riduzione dei sintomi da infezione da Sars Cov 2, con questo meccanismo d’azione.

Tra l’altro approfondimenti sperimentali, hanno definito questa molecola un “senolitico”.

Cos’è un senolitico?

Il senolitico è una sostanza che inibisce, rallenta, la senescenza cellulare, intesa come  “invecchiamento proinfiammatorio” di una cellula, caratterizzato dalla liberazione di interleuchine infiammatorie, IL1,IL6, TNF alfa,  liberazione a “cascata” , che coinvolge anche i macrofagi richiamati sul sito di infezione.

Inibisce quindi ,rallenta, la “tempesta citochinica”.

Il perché, le ragioni profonde della  riduzione della sintomatologia di infezioni virali , è proprio in questo meccanismo d’azione.

Però va somministrata sempre precocemente, come per altri antimicrobici , “naturali”.

Così si possono risparmiare interventi molto più pesanti.

La quercetina, come tante altre sostanze naturali, ha però il grosso problema di essere insolubile in acqua, quindi poco assorbibile.

Alcuni preparati, che mi piacciono particolarmente, superano  in maniera brillante, questo handicap con la

manipolazione, veicolando la molecola che ci interessa con facilitatori, i liposomi in primis.

Riduce  anche la liberazione di istamina.

Effetti avversi ,anche a dosaggi un po’  più alti di quelli proposti dai produttori non se ne sono osservati,

da usarsi però con molta accortezza  se si è in terapia con anticoagulanti.

Quindi quercetina ha :

azione antivirale, da usarsi precocemente però

azione antiossidante, o se vi piace di più, perché  di questi tempi fa figo, “antiaging”

azione antinfiammatoria

azione immunomodulatrice

riduce liberazione di istamina

P.S.  tra un paio di giorni farò ai miei pochi lettori il regalo per il prossimo anno: come approcciarsi , sempre con la medicina integrata, e, sottolineo precocemente, alla sindrome , parainfluenzale che impazza ora , con febbri alte, faringite e tosse secca  fastidiosissima.

P.S. due esplorate anche le altre parti del blog, credo di dire cose sensate.

Per esempio apprendo ora che il nostro  governo, non ha accettato l’ambasciatore proposto da Israele a Roma, perché del partito dei coloni, in pratica quelli che vogliono la definitiva annessione della Cis Giordania e la definitiva cacciata dei palestinesi.

 

sabato 16 dicembre 2023

Da Goffredo Fofi ... Intervento di Leonardo Elia

Gironzolando su internet,  leggendo su siti interessanti come Dissipatio.it, ve lo consiglio vivamente, mai banale, sempre stimolante, vedo citata una intervista a Goffredo Fofi, eugubino, io ho studiato a Perugia, conosco Gubbio, ci sono affezionato.

Con un’immagine un po’ forte, , che mi vede concorde però, il Nostro dice che l’università si è tagliato il naso, la lingua, e , principalmente dico io , le palle.

Lui cita la presa di posizione di molti , ricercatori, e docenti che volevano, in conseguenza alla brutalità ,della vendetta”,  sui civili di Gaza, troncare qualunque rapporto, con istituzioni  culturali e di ricerca israeliane.

Intellettuali di grande spessore.

Mi chiedo come è possibile che l’università, come istituzione venga meno ad una sua,  caratteristica fondante, venga meno a quella visione socratica, che deve  caratterizzarla?

A me sembra tanto qualcosa di simile all’annullamento dei seminari che dovevano tenersi in un’ università milanese su  Dostoeveskij, per protestare contro l’invasione dell’Ucraina, o all’annullamento , della turnee di una cantante lirica famosa , perché considerata filo putiniana, o , peggio, il negare il premio alla Fiera del libro di Francoforte, ad Adania Shibli , solo perché palestinese e critica nei confronti dell’occupazione israeliana.

La conoscenza, sia in ambito umanistico , sia in quello scientifico, è dialettica, questa non deve far paura, deve invece essere ricercata, perché fa crescere, e l’università , dovrebbe essere, dico dovrebbe a ragion veduta, il brodo di coltura di una crescita, sia per lo studente sia per il docente.

Perché si studia, perché si va all’ università? Per farsi chiamare dottore?

No…. Per porsi delle domande ed essere in grado di porle, le chiusure sono assolutamente controproducenti.

 

venerdì 15 dicembre 2023

Aloe, Aloe vera , Aloe arborescens - Intervento del Dott. Leonardo Elia

Aloe vera , Aloe arborescens

Il genere Aloe presenta utilizzi molto simili

Si crede originario del Sudan, conosciuto e utilizzato da molto tempo, per intenderci citato nel Papiro di Ebers, siamo nel 1500 a.C.

Nelle farmacopee ,da sempre , è riportato come un potente lassativo, ad azione irritante, quindi irrita la mucosa intestinale, stimolandone la peristalsi.  Ottenuto attraverso incisioni  longitudinali delle foglie carnose.

Di questo utilizzo, e dei suoi limiti, si sa già tutto, non ne parlerò.

Mi interessa invece soffermarmi su altri usi, interessantissimi di questa pianta.

La droga sono le foglie,  allungate e dotate di spine robuste. Sono la riserva di acqua della pianta,  e per questo sono succulente, e da loro si ricava un gel ricco di mucillagini.

Il problema è la cuticola, molto ricca di antiossidanti, che contiene una sostanza, di natura antrachinonica

 l’aloina, che accanto ad una azione antimicrobica, ha una spiccata azione irritante, a livello intestinale e anche renale.

L’ aloe di padre Zago, famosissima e tutte quelle a base di Aloe arborescens, utilizzano il toto della foglie, e sono attivissimi, indiscutibilmente.

Io personalmente preferisco consigliare , il gel di Aloe vera , decorticato, quindi privato della cuticola, meno attivo, ma senza aloina.

Sono più tranquillo.

Esistono due lavorazioni per eliminare la cuticola delle foglie

Una che le liofilizza ed estrae la aloina con solventi, e si ottiene un liquido , giallino e trasparente, l’altra che asporta la parte più esterna delle foglie meccanicamente, con un coltello da prosciutto, e si ottiene una sospensione verde.

Quest’ultima è l’aloe assolutamente migliore.

Perché la liofilizzazione altera e riduce, l’orizzonte di utilizzo del gel di Aloe.

Il suo principale costituente, e il più conosciuto, è l’ aloemannano , un mucopolissaccaride, che  ha effetto prebiotico, come abbiamo visto, cioè funge da alimento per i Bifidobatteri e i Lattobacilli, quindi la nostra flora batterica “buona”.

Tra l’altro l’aloemannano è presente anche in un fungo medicinale importantissimo come è lo Shiitake.

Ma , numerosissimi studi, sottolineano, la capacità del gel di aloe ,quando assunto per via orale, di ridurre la produzione di citochine pro infiammatorie , come il TNF alfa, o l’Interleukina 8.

Quindi attività antinfiammatoria a livello intestinale, e importante.

Quindi la ricerca sta  confermando , le conclusioni della medicina “osservazionale" e tradizionale.

D’altra parte la risposta, assolutamente positiva all’assunzione di gel d’aloe di buona qualità, c’è in tutta una serie di problematiche, dal colon irritabile, diverticolosi, cistiti ricorrenti, e anche in patologie più complesse.

Di suo riduce la permeabilità intestinale, aiutando, anche attraverso  una produzione adeguata  di acido butirrico, a  ricostruire le giunzioni serrate degli enterociti.

Che è la madre di tutte le battaglie.

 

martedì 12 dicembre 2023

Sapete che diceva Einstein? Intervento di Leonardo Elia

Sapete che diceva Einstein? Se ho capito una cosa la spiego alla nonna. Ivano non solo sa di cosa parla, il superintensivo in agricoltura,e conoscendo , sa spiegarci le conseguenze nefaste che questo cambio di paradigma in agricoltura quando applicato , ha portato , porta, porterà, ma , se nel podcast precedente indica le responsabilità politiche in questo individua nelle università,le facoltà di agraria, la traduzione, la messa in pratica di tali direttive, malsane. La qual cosa mi dà una tristezza infinita

 

 


 



lunedì 11 dicembre 2023

Bromelina. Intervento del Dott. Leonardo Elia

Un valido aiuto nei malanni di stagione, e non solo.

Prima di tutto bisogna sapere cos’è.

E’ un insieme di enzimi, estratti principalmente dal gambo di ananas, dotati di una spiccata attività proteolitica ( digeriscono le proteine).

E’ un antinfiammatorio naturale, ma va assunto sempre, dico sempre a stomaco vuoto, perché in caso contrario funzionerebbe come un digestivo.

La bromelina inibisce l'attività della trombossano sintetasi, l'enzima responsabile della conversione della PG H2 in prostaglandine proinfiammatorie e trombossani. Pertanto, riduce la vasodilatazione, la permeabilità capillare, la migrazione leucocitaria e il dolore locale (riduzione produzione di bradichinina).

E’ il trattamento elettivo delle contusioni, delle infiammazioni dei tessuti molli in genere.

La parola chiave è “edema”, e  quando  c’è , questa sostanza può dare un aiuto importante, per me essenziale.

Quindi faringiti, tracheiti, ma anche sinusiti.

Utilissima negli ascessi, riducendo la risposta infiammatoria, fa funzionare meglio  gli antibiotici, migliorandone l’assorbimento nel luogo dell’infezione, con la  risoluzione in tempi più brevi  del problema.

Quindi ripeto, patologie invernali,  dimenticavo un’azione   fluidificante dei muchi dell’albero respiratorio degna di nota, ottima l’associazione con N acetil cisteina, ma bromelina elettiva antiedemigena , antinfiammatoria per esempio nei traumi degli sportivi.

 In questo ambito il primo studio risale al lontano 1960, quando si è studiato la sua attività nella riduzione delle ecchimosi dei pugili.

E funziona. 

Come funziona  per migliorare e accellerare il decorso post-operatorio, nelle fratture,  specie dove non si può ingessare, la bromelina rappresenta un’ arma importante per migliorare la sintomatologia e per accellerare la guarigione.

 Non credo abbia effetto antalgico  in sé, ma il dolore diminuisce perché riduce l’infiammazione.

Altro ambito di utilizzo importante, è quello legato alla circolazione venosa, con in primo piano le vene varicose e le emorroidi.

Queste patologie, caratterizzate da accumuli fibrina nei trovano un grande giovamento, dal suo utilizzo, anche in ambito post operatorio.

Quindi attività fibrinolitica della bromelina, perché attiva il plasminogeno.

Per finire, ma potrei parlare a lungo, anche la cellulite, che è un disturbo del pannicolo adiposo sottocutaneo,  su base infiammatoria,  può essere trattata con profitto nello stesso modo

 

Per concludere :

 

1)      La bromelina va assunta a stomaco vuoto. A stomaco pieno esplica la sua azione proteolitica diventando un ottimo digestivo

2)      Non va utilizzata in persone con patologie dello stomaco, per esempio ulcere gastriche

3)      Aumentando il tempo di sanguinamento , in pazienti in trattamento con antocoagulanti, è sconsigliata.

4)      Seguire le  indicazione di professionisti del settore, comunicare sempre  al clinico di riferimento , e scegliere prodotti  con attività elevata, misurata in GDU (gelatin digestion unit) sopra le 1200 U.I.

 


 

 

 

giovedì 30 novembre 2023

PEA - Itervento del Dott. Leonardo Elia

La Palmitoiletanolamide , PEA, è presente in natura,  in piccole quantità nella soia, nel tuorlo d’uovo, nel latte materno.

Anche il nostro organismo la produce, ma la sua sintesi diminuisce con l’età.

Scoperta nel dopoguerra, credo nel 1948 o giù di lì, solo negli anni ’80, vede definirsi da Rita Levi Montalcini la sua attività.

Agisce sui recettori , presenti , diffusissimi, nel nostro corpo,  CBD1 e CBD2, i recettori  degli endocannabinoidi ,cioè delle sostanze che noi produciamo così chiamate perché agiscono dove agiscono i derivati della cannabis.

CBD1, presenti nel sistema nervoso  centrale, CBD2 maggiormente presenti  a livello periferico ,in particolare nel , complessissimo , sistema immunitario.

La particolarità di questa sostanza, la PEA, è che non agisce direttamente su queste strutture, come per esempio il THC, tetraidrocannabinolo, sul CBD1, presente , ripeto , nel cervello, con relativo effetto psicotropo,  ma agisce modulandone l’attività.

Quindi non effetto stupefacente, ma effetto regolatorio, azione sull’ infiammazione.

Non mi inoltro sui suoi rapporti , molteplici con il sistema immunitario , argomento  complessissimo per le interazioni con gli altri sistemi di cui siamo fatti , ancora non definite con certezza.

Ma alcuni ambiti di utilizzo ci aiutano a capire come agisce la PEA.

Partiamo con una definizione, quella di “dolore cronico”: questa sintomatologia , spesso associata alla fibromialgia, si caratterizza come” un dolore che si protrae oltre i termini di guarigione di un’infiammazione o di una lesione”.

I farmaci principi in questo caso, sono gli oppioidi, e  la PEA, modulando l’azione degli endocannabinoidi endogeni, mitiga i loro effetti collaterali , quali la tolleranza e iperalgesia, che porta a doverne  aumentare il dosaggio  per mantenerne l’efficacia.

 Si ricorre ai derivati dell’oppio , in svariate patologie, specie in  soggetti di età avanzata per evitare gli antinfiammatori classici,i FANS, il cui uso porta i noti problemi  a carico di reni e stomaco, per non parlare della loro attività sulla coagulazione.

 Avere una molecola come quella di cui parlo, con effetto antidolorifico, antinfiammatorio, che modula l’attività di farmaci potenti , ma molto impegnativi, non è cosa da poco.

Senza aver riscontrato  interazioni con la maggior parte delle famiglie di anticoagulanti.

Bisogna comunicare quello si ha intenzione di assumere  al clinico di riferimento , sempre, specialmente se si è in un qualsiasi trattamento farmacologico.

Per concludere accenno  all’utilizzo della PEA, che si è  dimostrata efficace in patologie, come depressione, emicrania e spettro autistico, utilizzo non risolutivo , ma che ha migliorato il quadro sintomatologico, riducendo l’utilizzo di farmaci “classici”, e quindi diminuendo in maniera netta gli effetti negativi  iatrogeni.

Mi soffermo sulla sindrome autistica , il drammatico problema,  che negli ultimi anni affligge una percentuale via via maggiore della popolazione.

E’ un problema complesso, multifattoriale, che denota l’intreccio di differenti fattori.

La PEA migliora le capacità attentive dei  soggetti  colpiti da questa patologia ,e ne diminuisce la iperattività.

Questo dimostra che la PEA, non avendo effetti  psicotropi, ma solo antinfiammatori , esplica la sua azione su una neuroinfiammazione, fatto saliente ma misconosciuto dello spettro autistico , migliorando la sintomatologia nei due campi suddetti, che sono essenziali per la qualità della vita dei pazienti.

Mi ripeto : le  migliorie ottenibili con la molecola di cui parlo, confermano che questa sindrome ha una base infiammatoria, anche se non confermata all’unanimità dai ricercatori.

Per me ciò è evidente .

Qui mi fermo 

 


 

La vitamina D. Intervento del Dott. Leonardo Elia

Il Colecalciferolo,  la vitamina D, il nostro organismo lo ottiene oltre che dall’assunzione attraverso l’alimentazione ,dall’azione dei raggi ultravioletti.

 Viene prodotto in molti organi, per es. sistema immunitario, dagli enterociti, nelle  ghiandole mammarie, nei polmoni, solo per fare pochi esempi

Quindi se la sua produzione è così diffusa  significa che non serve solo per apparato osteoarticolare come comunemente si crede, ma è essenziale per il corretto di molti distretti del nostro organismo.

Abbiamo detto che la trasformazione della vitamina D nella forma attiva si ha nel fegato e nei reni, ed è una trasformazione assolutamente regolata, che esclude l’accumulo e anche la , presunta tossicità da sovradosaggio.

Che in pratica non esiste

Ipovitaminosi  diffusissima  dovuta a disordini alimentari, malassorbimento , terapie farmacologiche, statine, rifampicina, cortisonici, antiepilettici, inibitori di pompa protionica.

I recettori  della vit D del nucleo , modulano l’espressione di geni.

Quelli sulla membrana cellulare si modificano con l’aumentare della forma attiva della vitamina D, che ha una vita brevissima.

Questo vuol dire che per avere un  suo utilizzo strutturato , la somministrazione dev’essere quotidiana.

Quindi come gli enzimi per attivare il colecalciferolo nella sua forma attiva, sono diffusi nel nostro organismo, ugualmente diffusi i recettori per il suo utilizzo.

Ribadisco non solo per le ossa.

 La vitamina D regola l’assorbimento del magnesio  ,del fosforo e del  calcio  e il loro  metabolismo in riferimento alle ossa, arresto calcificazione vascolare, stabilizzazione dell’endotelio, attraverso l’inibizione delle  citochine infiammatorie ,le solite IL1 e IL6,oltre al TNF alfa, rallenta la progressione dell’aterosclerosi.

Più vit D , migliore rapporto HDL ,LDL

 

Aumenta la capacita fagocitaria dei macrofagi, regolando positivamente sia l’immunità acquista sia quella innata.

La attività e la carenza della nostra vitamina è valutabile attraverso i valori ematici del paratormone, liberato dalle paratiroidi se c’è carenza di calcio. E’ l’ormone dell’osteoporosi,se si abbassa, la vit D sta funzionando.

Anche nei polmoni dove sono presenti gli enzimi che producono il colecalciferolo e i recettori per assorbirne la forma attiva, si riducono gli attacchi asmatici con il raggiungimento di valori ematici adeguati di vitamina D

Per concludere  la vitamina D  con somministrazione quotidiana ,la tossicità un problema remoto, e essenziale per tutto il nostro organismo ,non solo per le ossa.

 

giovedì 2 novembre 2023

Il Sud America condanna Israele. Intervento di Leonardo Elia

Il Cile ha condannato le azioni di Israele nella Striscia di Gaza e ha convocato il suo ambasciatore per consultazioni

Lo stesso la Colombia, ha richiamato il suo ambasciatore in Israele.

Il governo boliviano ha annunciato la decisione di rompere  le relazioni diplomatiche con lo Stato d’Israele, considerato che nella Striscia di Gaza si stanno commettendo crimini di guerra contro il popolo palestinese. (dicunt, tradunt che Benjamin Netanyahu e il suo governo abbia i giorni contati …)

Ogni momento  della vita della comunità, di ogni comunità di uomini, ha bisogno del consenso.

Anche quando si fanno le guerre, c’è bisogno che gli altri credano che si agisca nel giusto.

Ricordo un’affermazione di Dario Fabbri, che mi piace ascoltare, quando era ancora a Limes, su il basso valore del Sud America nell’ambito geopolitico. In questo continente ci sono molte comunità ebraiche tra l’altro.

Mi sembra  che l’Occidente collettivo, noi in sostanza, nello specifico lo stato d’ Israele, hanno perso l’appoggio di una parte importante del mondo.

In un momento in cui sta emergendo sempre più una logica multipolare, il giardino è sempre più isolato, uso le parole di Borrell, il responsabile della politica estera della EU

In più  si sta giocando in Argentina una partita per me importantissima.

Argentina paese ricchissimo di risorse, ma in crisi impressionante, cronica, ora con una inflazione al 110%.

Indebitata fino al collo, si era permessa  di decidere la costruzione di una centrale nucleare, fatta da aziende cinesi. Subito il FMI intervenne assicurando l’interruzione dei canali di finanziamento, con il rischio concreto di portarla alla bancarotta. La leva economica mezzo per fare pressioni politiche.

Vi ricordate quello che è  successo in Italia? Lo spread? Le dimissioni del governo Berlusconi?

Io non sono mai stato berlusconiano.

Ora ci sono in Argentina le elezioni, la seconda tornata, e si contendono il primato Milei , un anarco-capitalsta, per me un pazzo scatenato, vuole dollarizzare  il suo paese,e per esempio legalizzare la vendita di organi , e il peronista Massa.

Mentre Milei vuole legarsi sempre più agli USA, Massa è favorevole all’adesione ai Brics.

Il presidente del Brasile Lula ha richiesto l’ingresso dell’Argentina, secondo me perché sarebbe un’esperimento  importante di sovranità, di riappropriazione di sovranità, attraverso un percorso di dedollarizzazione. Da ostentare se porterà frutti positivi.

Vediamo come va finire, il mondo è in movimento. Tutto, con buona pace del dottor Fabbri.

 

Lecce ha il nuovo sindaco ... Intervento del Dott. Leonardo Elia

Elezioni amministrative Lecce ha il nuovo sindaco, la senatrice Adriana Poli Bortone, e a breve si insedierà il nuovo consiglio comunale, e ...